Anche questa volta i Red Hot Chili Peppers hanno voluto dimostrare che quando si tratta di suonare dal vivo loro non temono confronti. Anthony Kiedis e compagni erano gli headliner della prima giornata dell’edizione 2012 dell’Heineken Jammin’ Festival, che quest’anno ha traslocato alla Fiera Milano Live, a Rho, Milano. Il fatto è che Flea e Chad Smith formano una sezione ritmica strepitosa. Flea non solo è un bassista dalla tecnica formidabile, ma sul palco è una scheggia impazzita e, anche se ha smesso di esibirsi nudo con solo un calzino sui genitali, non rinuncia a battute surreali ma tendenzialmente scatologiche. Chad Smith è un batterista fantasioso e implacabile, i due hanno un’intesa telepatica e, dopo l’addio di Frusciante, sono il cuore della band. Josh Klinghoffer, il nuovo chitarrista, è un musicista dallo stile diverso dal suo illustre predecessore e dimostra intelligenza nella sua scelta di percorrere strade diverse. Un musicista che ama creare muri di suoni, effetti sonici e intricate tessiture armoniche e ritmiche. L’improvvisazione a due con Flea è stato davvero un pezzo di bravura.
Anthony Kiedis quando si tratta di rappare è irresistibile mentre, si sa, la costanza dell’intonazione non è propriamente il suo forte. Tra l’altro, dei tre "pepper" storico, è quello che sembra dimostrare di piú gli anni e gli eccessi trascorsi. La scaletta prevedeva qualche brano dall’ultimo album "I’m With You" e un po’ di classici tipo "Can’t Stop", "Dani California", "Californication", "Under the Bridge", "Etiopia" e ovviamente "Give It Away". Prima dei Red Hot Chili Peppers si erano esibiti Noel Gallagher e i suoi High Flying Birds, la band messa su dopo lo scioglimento degli Oasis. Esattamente come ha fatto il fratello Liam con i Beady Eye, Noel non si è scostato di molto dalle atmosfere e dallo stile del gruppo che ha reso famosi i due fratelli che ormai condividono solo l’amore per il Manchester City. Se è possibile ha reso ancora piú esplicito il suo per altro sempre dichiarato amore per i Beatles e in particolare John Lennon.
Il repertorio non consente maratone, visto che la band ha pubblicato un solo album. All’Heineken a vedere Noel è venuto uno zoccolo duro di fan (c’era pure uno striscione inneggiante al Manchester United, non si sa se era per un errore di tifo o per scherzo), numerose le magliette con il logo degli Oasis. E tanto per non deludere nessuno, il concerto si è chiuso con "Don’t Look Back in Anger".
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