Da un po’ di tempo non passa settimana che non si abbia notizia di amministrazioni rosse tenute in vita e "cullate", o meglio, foraggiate da cooperative rosse con lo scopo di ottenere contratti vantaggiosi. Ora è la volta della pulizia che è stata fatta ad Ischia ove i dirigenti della CPl Concordia avrebbero fatto "sistematico ricorso ad un modello organizzativo ispirato alla corruzione che li ha portati ad accordarsi non solo con i sindaci, gli amministratori locali e pubblici funzionari, ma anche con esponenti della criminalità organizzata casertana e con gli amministratori legati a tali ambienti criminali". E’ quanto si legge negli atti dell’inchiesta.
Fatti analoghi negli ultimi anni ed in particolare negli ultimi mesi sono stati all’ordine del giorno e, guarda caso, sempre c’è di mezzo il fiore all’occhiello della sinistra, cioè una cooperativa. Naturalmente ci sono anche quelle serie che operano con diligenza ma quelle "un po’ discutibili" come possono essere tollerate dai perfetti democratici, dai puri e cristallini per antonomasia? Qualcosa non quadra.
Una cosa però è certa: se queste “discutibili” cooperative, che a volte sorgono senza alcun impaccio burocratico ed in breve diventano dei veri colossi mentre il patron dell”Esselunga, il signor Caprotti, per aprire un esercizio commerciale deve superare, e non sempre ci riesce, ostacoli di ogni tipo, fossero una " robusta spalla" della destra, sindacati e partiti della sinistra avrebbero già organizzato scioperi generali ogni tre per due ed avrebbero organizzato capannelli e gazebo davanti al Quirinale, a Montecitorio ed a Palazzo Madama. Ma questa purtroppo è la nostra bistrattata Italia ove in nome della democrazia, chissà quale, vengono ostacolate le manifestazioni della destra mentre si tollerano, quasi chiudendo entrambi gli occhi, le deplorevoli quanto incivili manifestazioni vandaliche dei centri sociali, antagonisti e di altri "signori" della stessa razza, manifestazioni che però per gli akkulturati passano per goliardate.
Vabbè, se non erro fu proprio il comunista Bertinotti, allora Presidente della Camera, che ebbe la "brillante" idea di fare affiggere alla Camera una lapide a ricordo "dell’eroe Giuliani" ed il Presidente della Repubblica, un comunista napoletano, se la cavò con "il Presidente della repubblica non ha titolo per intervenire". Quanto dobbiamo sopportare ancora per vergognarci al cospetto dei paesi civili?
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