Matteo Renzi, il ‘rottamatore’ per eccellenza, ha perso le elezioni primarie del centrosinistra. Sarà Pier Luigi Bersani, attuale segretario nazionale del Partito Democratico, il candidato della sinistra a Palazzo Chigi. Bersani è pronto a correre per le Politiche del 2013: sfiderà Silvio Berlusconi, se il Cav tornerà in prima linea, sia eventuali forze moderate pronte a sostenere un Monti bis.
“Ho vinto io, chi arriva arriva”, ha detto Bersani. Dopo una campagna elettorale durata un mese e mezzo, dunque le primarie hanno un vincitore. ‘Dobbiamo alzare la nostra asticella: vincere le elezioni senza raccontare favole’, sprona il segretario Pd che ha vinto con un risultato netto, il 60 per cento, dopo aver superato le resistenze dei molti che nel partito temevano le primarie ed i nuovi equilibri che avrebbe creato.
Festeggia la classe dirigente del Pd e di tutta la sinistra: al cinema Capranica, a Roma, arrivano quasi tutti. Massimo D’Alema – finalmente ‘rilassato’ dopo la sconfitta del sindaco di Firenze -, Giuseppe Fioroni e Rosy Bindi. C’è Nichi Vendola, naturalmente, che abbraccia l’alleato.
Non c’è Veltroni, fra gli altri assenti.
Bersani dal palco promette rinnovamento all’interno del partito: non credo “all’uomo solo al comando”, afferma. Ed è pronto a dare spazio a volti nuovi ed energie fresche.
E Matteo Renzi? Viene considerato “una risorsa preziosa” del partito. Se Bersani vincerà le elezioni di primavera, promette di coinvolgerlo al governo. Ma Renzi ha sempre detto di non volere regali e non cercare poltrone: dovrebbe tornare a fare il sindaco di Firenze e stop.
"Da domani devo fare due cose. Primo riuscire a dare un forte profilo di governo e di cambiamento al centrosinistra. Secondo, devo predisporre il percorso e gli spazi per dare occasione alla nuova generazione", ha assicurato il vincitore delle primarie, che a Renzi riconosce “una presenza forte e fresca nelle primarie, ha dato un contributo grande per dare senso alle primarie e farle vivere in modo vero’, ha assicurato. Ora pero’ non si parli di ticket, idea che pure molti accarezzano nel partito."Non e’ che possiamo metterci a tavolino, ho sentito Matteo e anche lui la pensa cosi’", ha raccontato. Comunque, "appena possibile ci vedremo" a pranzo.
“Un paio di giorni per riposarsi e poi si ricomincia con la battaglia vera. Serve tutto l’impegno perchè saremo insieme, le primarie insegnano che dobbiamo credere nella nostra gente. E dobbiamo essere tranquilli, forti e sereni”, afferma Bersani.
I NUMERI il segretario del Pd ha battuto Matteo Renzi con il 60,9% dei voti contro il 39,1% del sindaco di Firenze. Oltre 2,6 milioni gli elettori tornati alle urne, mezzo milione in meno del primo turno. Bersani ha confermato il suo successo nelle grandi citta’, al Nord e al Sud e si e’ ripreso le regioni ‘rosse’ e ha ceduto il passo a Renzi solo in Toscana e a Firenze in particolare.
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