Fabio Porta, Pd, eletto nella ripartizione estera Sud America, né è convinto: per tornare a crescere l’Italia ha bisogno di importanti cambiamenti, le riforme avviate da Matteo Renzi vanno proprio in quella direzione. Secondo il deputato dem, il nostro Paese “ha assolutamente bisogno di riforme moderne ed efficienti per rendere il sistema istituzionale più adeguato alle dinamiche dei nostri tempi. Questo tipo di ammodernamento – spiega – si trasferirà su tutta l’attività legislativa” e anche su quelle soluzioni che riguardano più da vicino “gli italiani all’estero, che stanno aspettando da troppo tempo”.
Secondo il presidente del Comitato per le questioni degli italiani nel mondo alla Camera, oggi frenare le riforme vorrebbe dire “mettere a rischio la possibilità per l’Italia di tornare a crescere. Abbiamo bisogno di riforme per essere più efficienti anche sul piano internazionale. Io condivido l’impegno, il grande sforzo e l’insistenza che questo governo sta facendo per portare a casa questo risultato. Rendere il Parlamento più efficiente, meno pesante vuol dire poter rispondere con più rapidità ed efficacia alle aspettative degli italiani ma anche a quelle degli italiani nel mondo".
Porta considera “molto importante” che alla Camera, “che dà la fiducia al governo e che vota le leggi più importanti a partire dalla legge finanziaria, sia mantenuta la presenza dei 12 rappresentanti italiani all’estero, che anzi assumerà un peso specifico anche maggiore".
Anche Laura Garavini, eletta nella ripartizione estera Europa e residente in Germania, crede che ormai le riforme siano necessarie e non si possano più rinviare, perché con Matteo Renzi “stiamo affrontando un processo di riforme storico per il Paese". La deputata non si stupisce del fatto che "ci sia ostruzionismo e opposizione da parte di alcuni parlamentari, visto che è la prima volta che una stessa camera parlamentare è chiamata ad annullare se stessa. Ma il processo di ammodernamento del Paese deve andare avanti”.
Positivo, per Garavini, “che si stia cercando di procedere celermente e che nel governo Renzi ci sia attenzione agli italiani all’estero mantenendo alla Camera dei Deputati i rappresentanti eletti dagli italiani all’estero, così come condivido che vengano tolti dal nuovo Senato, visto che sarebbe difficile individuare dei rappresentanti italiani all’estero con le stesse modalità previste per quella che sarà la camera delle regioni”.
Parole di stima e di sostegno, dunque, da parte dei due eletti oltre confine nei confronti del presidente del Consiglio. Porta e Garavini, tuttavia, non parlano dei tagli che l’attuale esecutivo ha inflitto al mondo dell’emigrazione, e di quei tagli che sono già previsti e che ancora devono arrivare. Per loro va tutto bene. Anche se i consolati chiudono, così come le ambasciate e gli istituti di cultura, e anche se si fatti i connazionali residenti all’estero vengono abbandonati a se stessi.
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