Con cartelli e striscioni innalzati in Consiglio regionale, il Pd del Piemonte ha chiesto oggi l’autosospensione dalle cariche istituzionali dei vertici della Regione candidati alle politiche. Nel mirino il governatore Roberto Cota – candidato ‘di servizio’ della Lega, che comunque ha gia’ fatto sapere di non voler lasciare la Regione in caso di elezione – il presidente dell’assemblea legislativa Valerio Cattaneo e tre assessori di Fratelli d’Italia. Ma Lega e centrodestra li difendono: un ‘attacco ridicolo’, dicono, ricordando i nomi degli esponenti del centrosinistra candidati, per i quali il Pd non ha chiesto sospensioni, a cominciare dal governatore della Puglia Nichi Vendola.
La protesta del centrosinistra ha provocato momenti di bagarre nell’aula consiliare piemontese, con Cattaneo che ha fatto intervenire i questori e sospeso la seduta. Gli striscioni con scritte rosse in campo bianco ‘Vogliamo lavorare’ e cartelli con la dicitura ‘Cota dimettiti, elezioni subito’ sono stati fatti sparire e, alla ripresa, la maggioranza di centrodestra ha votato la non iscrizione della mozione del Pd all’ordine del giorno.
‘Non e’ mai accaduto che tutti i vertici della Regione fossero candidati per le elezioni nazionali. Questo blocca i lavori, vengono cancellate le commissioni e l’attivita’ risulta quasi sospesa’, e’ la presa di posizione del capogruppo del Pd, Aldo Reschigna, che bolla la mancata iscrizione della mozione all’ordine del giorno come la dimostrazione della ‘paura della maggioranza su questo tema’. ‘Due assessori del Pd nella scorsa legislatura (Sibille e Taricco ndr) ricorda – in una situazione analoga si autosospesero’.
‘L’attacco del Pd e’ ridicolo – ha ribattuto il capogruppo leghista, Mario Carossa – il presidente della Puglia Nichi Vendola e’ candidato alla Camera in quasi tutti i collegi, quello della Basilicata si presenta alla Camera per espresso desiderio di Bersani e Loredana Capone, vicepresidente della Regione Puglia, e’ candidata al Senato. La verita’ e’ che il Pd ha paura di perdere’.
La protesta coinvolge anche la Provincia di Torino, perche’ proprio oggi due assessori, Umberto d’Ottavio (Pd) e Marco Balagna (Udc), anche loro candidati alle politiche, si sono autosospesi dalle deleghe e dallo stipendio. ‘Una decisione – commenta il presidente dell’ente, Antonio Saitta – che dovrebbe essere un principio comune’. ‘Saitta pensi piuttosto a pagare i debiti della Provincia con le imprese creditrici, ribattono Fratelli d’Italia, mentre per il capogruppo M5S in Regione, Davide Bono, l’esempio dovrebbe essere seguito anche dagli assessori piemontesi.
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