Silvio Berlusconi conferma in una intervista rilasciata a Bruno Vespa la sua (ri)discesa in campo: "Avrei voluto dare l’annuncio piu’ in la’, magari all’inizio dell’autunno. Ma qui non si riesce a tenere niente di riservato…", commenta il Cavaliere a colloquio con il giornalista. "Noi subimmo una violentissima campagna sugli spread, eppure io ho sempre saputo che essi sono frutto di speculazione e non hanno niente a che vedere con i fondamentali di un Paese", sottolinea l’ex premier, che spiega: "Torno in pista per salvare il Pdl. Alle elezioni politiche del 2008 abbiamo preso il 38%. Se alle prossime dovessimo scendere per assurdo all’8%, che senso avrebbero avuto 18 anni di impegno politico?". Vespa dà voce anche al segretario del PdL, Angelino Alfano, il quale conferma che il candidato del centrodestra alla politiche del 2013 sarà Silvio Berlusconi: “Io – si limita a dire Alfano – resto solo il segretario del partito".
Queste poche dichiarazioni dell’uomo di Arcore bastano per scatenare un insieme di reazioni da parte delle altre forze politiche. Si fa sentire la Lega Nord, con il segretario Roberto Maroni, che con un sospiro commenta il ritorno di Silvio: “Sì, va bene…”. In ogni caso “non c’e’ nessuna necessita’ di valutare adesso, lunedi’ faremo la prima riunione della segreteria politica in cui discuteremo di legge elettorale e decideremo la posizione della Lega". Però nel Carroccio parla anche Matteo Salvini, che è più determinato: mai più con Berlusconi, sostiene, lui rappresenta il vecchio. "La nostra gente non ne vuole sapere di un ritorno in campo di Silvio Berlusconi. Basta, basta per sempre: se Berlusconi corre, lo fa senza di noi". "La Lega – rivendica Salvini – ha avuto la forza e il coraggio di fare un passo in avanti e un bel ricambio generazionale. Altri sono fermi a Berlusconi e a Bersani, che hanno fatto il loro tempo. Sono sicuro che non c’è un solo elettore e un solo militante della Lega disposto a scommettere ancora una volta su un’alleanza con Berlusconi. Ci abbiamo provato e ha portato solo risultati deludenti".
Sempre per la Lega, ecco l’opinione del senatore Fabio Rizzi: "Che Berlusconi torni in pista per salvare il PdL e’ anche plausibile, ma se si candidasse premier sarebbe un suicidio politico". Il Cav, secondo l’esponente del Carroccio, dovrebbe ricreare “una nuova Forza Italia”, con "lo smembramento del PdL, con gli ex An che, senza lo zombie Fini, ricostituiscano una destra vera, gli ex democristiani che vadano con l’Udc a costituire il Ppe, svuotando anche il Pd degli ex Margherita, senza l’altro morto che cammina di Rutelli. Queste tre formazioni potrebbero poi allearsi elettoralmente con un premier credibile e diverso”. E allora, forse, l’alleanza con la Lega al Nord sarebbe di nuovo possibile.
Da sinistra il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, riferendosi alla decisione del Cavaliere parla di un “agghiacciante ritorno”, mentre Fioroni commenta così: “Gli zombie non hanno mai avuto capacita’ di governare il Paese". E spiega: “Noi dobbiamo intercettare i voti moderati con le alleanze, rimuovere lo steccato che non ha mai visto passare un voto dal centrodestra al centrosinistra. Non parlo solo di Casini ma di quel mondo moderato in difficoltà per il ritorno di Berlusconi".
Sempre in area Pd, dice la sua Matteo Renzi, sindaco di Firenze, leader dei “rottamatori” del Pd, che avverte: “Sottovalutare Berlusconi e’ un errore ma ci vorrà davvero una strepitosa fantasia stavolta per far dimenticare 10 anni di malgoverno….".
Luigi De Magistris, Idv, sindaco di Napoli, è convinto che Berlusconi “non sarà mai più presidente del Consiglio nè Presidente della Repubblica”. Pier Ferdinando Casini, leader Udc, osserva: “E’ chiaro che la ridiscesa in campo di Berlusconi non farà certo bene all’Italia. Ma ora nessuno ha più alibi".
All’interno del PdL, fra le tante voci si registra quella di Franco Frattini, ex ministro degli Esteri, che spiega: il candidato premier del centrodestra può anche restare Silvio Berlusconi, ma noi come partito “dobbiamo aprire una nuova prospettiva politica”.
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