Caro Presidente Berlusconi, non sappiamo se qualche volta abbia letto i nostri inviti, ma finalmente, comunque, pare che ci abbia ascoltato! Il 4 luglio 2012 titolammo: “Silvio torni a bordo, cazzo!”, scrivendo: “Purtroppo se Berlusconi si tiene in disparte da qualche tempo, col fine di far scemare tutto quel pandemonio di critiche, di prese in giro, di barzellette, di ridicolaggini e calunnie orchestrate dalla sinistra organica, dai buffoni in servizio permanente effettivo, pilastri dei fuori-partito e principalmente dai mass media anti-cav che agiscono con la stessa foga dirompente (intellettuale anziché fisica) degli anti-tav, … insomma, se Silvio sta troppo in silenzio può capitare che i suoi cosiddetti ‘colonnelli’ incomincino a straparlare, sentendosi autorizzati a dire qualcosa e quindi cadendo in qualche fregnaccia quotidiana. Questa è la prova che se Berlusconi dovesse proporsi non come leader, ma come spalla (come ha anticipato: da ministro) in un futuro Governo, in quello stesso istante avrebbe decretato la morte certa del PdL! Sarebbe un disastro inevitabile! Si è capito che il Cav sperava di far passare la legge sul presidenzialismo e puntare su quella carica, ma purtroppo non è ancora tempo ed ha dovuto barcamenarsi… ma forse un po’ troppo. La nave senza nocchiero va sugli scogli! Berlusconi, quando sarà il momento – e questo lo può sapere solo lui – dovrà sparare a zero e minacciare: ‘Adesso basta! Torno a bordo e sò cazzi per tutti voi!’”.
(Scritto il 12 ottobre). “Con il bravo, intelligente e simpatico guaglione Alfano avrebbe potuto lasciare che i vecchi amici-traditori dell’ “Ultima cena” si riavvicinassero al neo gruppo acefalo e qualcuno prendesse, di comune accordo, le redini della nuova formazione di Centro Destra. Sarebbe stata la furbata più ovvia e feconda per tutti quei profughi di politicanti sbandati inclassificabili del vecchio governo! Ma era troppo facile: questi avrebbero potuto mietere i voti dei cittadini italiani moderati, privati di qualsiasi punto di riferimento, sbranati dalla politicaccia urlata e demagogica dei Vendola, Di Pietro, Grillo, … per non parlare dello sbando del PD con Bersani, Renzi, D’Alema, Bindi, … ma per finalizzare il nuovo progetto bisogna scegliere, comunque, un “Capo: ma vi pare che un Fini o un Casini potevano riappropriarsi del carisma indispensabile per rappresentare una soluzione per tutto il centrodestra? … accorpando Lega, assieme a qualche industrialotto con Italie future (ma stravecchissime) in cerca d’emozioni ed includendo tutti quei descamisados che girovagano giornalmente da un gruppo ad un altro per arrivare a maturare la pensione? …Penso che sia necessaria a questo punto una chiara e netta posizione da parte di Berlusconi. Dica insomma qualcosa di propositivo: torni a bordo, incazzandosi o lasci il tutto, in quanto la mezza misura di stare in disparte signorilmente, in Italia, è la peggiore delle decisioni. Bisogna essere per forza dei Caimani! Faccia presto, però: prima che il popolo delle libertà attraversi in disfatta la Beresina!”.
(Scritto il 30 ottobre) “Comandante, son già due volte che glielo diciamo: TORNI A BORDO, CAZZO! Ma non lo capisce che senza di lei, la ciurma abbandona la nave e se ne va con altri pirati che stanno già fregando tutti i gioielli, i quadri, i tesori della Nave? Persino gli ufficiali di rotta, commissari, timonieri, tesorieri stanno brigando per trovarsi un altro posto, parlando male di lei…”.
Ieri, 6 dicembre, ci ha ascoltato! Bersani, avendo vinto quelle auto votazioni da sceneggiata di sinistra pareva già il leader italiano in pectore, il rappresentante dell’italianità risanata nel mondo. Aveva già preso contatti con nazioni straniere, aveva praticamente oscurato tutti i telegiornali con la sua boria sentenziosa emiliana alla Peppone guareschiano, e si presentava come l’uomo divino sceso per guarire tutti i mali italici. Immagino la scena di Silvio che guarda le proprie TV e vede sempre quel faccione saccente con il sorriso biricchino ed a un certo momento sbotta e saltando sulla sedia urla: “Mo’ te lo faccio vedè io chi governa l’Italia nel prossimo settennato!”. Non so francamente se Berlusconi ce la farà, ma lasciare l’Italia spartita tra la Bindi, Bersani, Vendola, Di Pietro, Grillo e nientepopòdimenoche quel nullafacente di Montezemolo,… con i soliti Casini e Fini che non hanno capito ancora niente della vera grande Politicaccia, accontentandosi delle miserie delle parrocchiette, … mi pareva una cosa molto, ma molto deprimente! Non lo meritavamo e nessuno del centro-destra sarebbe andato più a votare! Almeno per contrastare quel marpione di Silvio ci sarà più partecipazione politica e Bersani non farà il gradasso perché ha battuto il Pierino fiorentino con tutto l’apparato bolscevico a disposizione!! Ora starà attento, molto attento a quello che dice: non potrà andare a ruota libera verso l’agognata poltrona di Premier molto facilmente.
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