Sono circa le 22 di un venerdì sera di novembre quando le agenzie iniziano a battere notizie che arrivano da Parigi e che fanno paura soltanto a leggerle. Perché parlano di morte e terrore. Nella capitale francese tutto inizia intorno alle 21,20: una esplosione fuori dallo Stadio di Francia, a Saint Denis, a Nord di Parigi. Poi un’altra, a distanza di circa un minuto. Allo stadio era iniziata da poco l’amichevole tra Francia e Germania. Sono morte 5 persone. Il presidente Francois Hollande, che assisteva al match nella tribuna d’onore, e’ stato prelevato di corsa dai servizi di sicurezza e portato via mentre la polizia ha iniziato a far evacuare la struttura e la partita e’ surrealmente proseguita.
Poi una sparatoria sulla terrazza di un caffè parigino, La Belle Equipe, nell’11esimo arrodissement. Un uomo, armato di una pistola di grosso calibro, ha aperto il fuoco contro gli avventori. Dopo le esplosioni dello stadio, poi, dal centro di Parigi hanno risposto i colpi dei kalasnhikov degli altri terroristi che hanno iniziato indisturbati la loro mattanza contro quelli che in gergo vengono definiti "soft target", obiettivi facili perche’ non protetti: bar, ristoranti, una sala concerti, affollati nella sera d’inizio del fine settimana.
Finora il bilancio delle vittime è di 120 morti e 215 feriti. Parigi sanguina. Il terrorismo colpisce ancora una volta il cuore dell’Europa. Si tratta del peggior attentato in Europa dopo la strage dell’11 marzo 2004 alla stazione di Atocha a Madrid (191 morti). Un attentato, quello di venerdì, che ha avuto il suo picco al Bataclan, storica sala da ballo, dove 1.500 persone stavano seguendo un concerto. Qui 4 terroristi hanno sistematicamente massacrato almeno 100 persone. Un’ora dopo l’inizio dell’esibizione la musica e’ stata sostituita dal crepitare dei kalashnikov. I quattro con il volto coperto da una maschera nera hanno iniziato con calma fredda e sanguinaria a sparare metodicamente sulla folla. Alla fine si conteranno 100 morti.
Sul profilo Twitter dello Stato islamico e’ comparso l’hashtag in arabo ‘Parigi brucia’, esultando per l’esito degli attentati terroristici. Durante il massacro al Bataclan un testimone ha riferito che uno dei 4 terroristi urlava: "E’ colpa di Francois Hollande. E’ colpa del vostro presidente, non avrebbe dovuto intervenire in Siria", riferimento ai raid aerei contro i jihadisti iniziati a fine settembre. Secondo Liberation al Bataclan di Parigi alcuni terroristi hanno sparato con fucili a pompa. Un ostaggio ha scritto via Twitter "stanno uccidendo tutti uno per uno".
A mezzanotte e mezzo il blitz della polizia durato meno di mezz’ora. Tre terroristi hanno fatto deflagrare la cintura esplosiva che celavano sotto le vesti mentre l’ultimo e’ stato ucciso dalle teste di cuoio. Non lontano dal Blatacan a Rue de Charonne 18 persone sono state uccise in un ristorante giapponese. Un altro attacco poco piu’ a nord, all’incrocio tra Rue Bichat e Rue Alibert e’ stata la volta di un ristorante stavolta cambogiano, il "Petite Camdodge" a Rue Bichat, si contano 14 vittime. A poche centinaia di metri dal Bataclan sulla terrazza della pizzeria "Casa Nostra" a Rue Fontaine, le vittime sono state 5. Al Boulevard Voltaire, dove il 9 gennaio si dipanò la grande marcia in risposta agli attentati contro Charlie Hebdo’ di due giorni prima, un terrorista si e’ fatto saltare in aria. Questa al momento la ricostruzione che vede 8 terroristi morti: alcuni suicidi, altri uccisi dalla polizia.
Il presidente francese Francois Hollande in diretta tv annuncia che rinforzi militari si trovano nella regione di Parigi per evitare nuovi attentati. E sottolinea: l’emergenza "non e’ finita". Per il premier italiano Matteo Renzi “l’Italia piange le vittime di Parigi e si unisce al dolore dei fratelli francesi. L’Europa colpita al cuore saprà reagire alla barbarie”. Il leader della Lega Matteo Salvini, dopo l’arrivo delle prime notizie da Parigi, su Facebook scrive: "Attentati e sparatorie a Parigi, morti, feriti e ostaggi. Purtroppo ho un timore: terroristi islamici? Se così fosse, controlli a tappeto, blocchi ed espulsioni!".
Parigi attaccato durante un normale venerdì sera, in cui la temperatura è ancora tiepida, le strade della capitale francese erano piene di gente intenta a raggiungere i locali o seduta tra i tavolini all’aperto. Le esplosioni, la carneficina, gli spari nei ristoranti, il caos.
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