Il Papa denuncia il "tepore dell’anima", l’essere "cristiani a meta’", cristiani "scontenti", che hanno perso "l’entusiasmo dell’inizio". E spiega che questo tepore e’ dovuto alla incapacita’ di comprendere lo "stile di Dio" e la "gioia" che ne deriva. Papa Francesco lo ha detto nella omelia della messa a Santa Marta, di cui la Radiovaticana fornisce stralci. Il Pontefice ha analizzato i "capricci spirituali", e la "mormorazione" contro Dio. E’ un errore, ha spiegato, che oggi commettono tanti cristiani, cosi’ come la Bibbia racconta vi cadesse un tempo il popolo ebreo salvato dalla schiavitu’. Anche noi "tante volte diciamo che siamo nauseati dello stile divino. Non accettare il dono di Dio col suo stile: quello e’ il peccato – ha sottolineato il Papa – quello e’ il veleno. Quello ci avvelena l’anima, ti toglie la gioia, non ti lascia andare".
Papa Bergoglio ha preso le mosse da un episodio narrato nel Libro dei Numeri, in cui gli ebrei si ribellano alle fatiche della fuga nel deserto, al cibo "leggero" della manna, e cominciano "a sparlare di Dio", e molti di loro finiscono morsi e uccisi da serpenti velenosi. Solo la preghiera di Mose’ che intercede per loro e innalza un bastone con un serpente – simbolo della Croce su cui verra’ appeso Cristo – diverra’ per chi lo guarda salvezza dal veleno. Gesu’, ha argomentato il Papa, "prende su di se’ il veleno, il peccato e viene innalzato. Questo tepore dell’anima, questo essere cristiani a meta’, ‘cristiani si’, ma…’. Questo entusiasmo all’inizio nel cammino del Signore e poi diventare scontenti, soltanto si guarisce guardando la Croce, guardando Dio che assume i nostri peccati: il mio peccato e’ li’". Quanti cristiani, ha concluso il Papa, oggi "muoiono nel deserto della loro tristezza, della loro mormorazione, del loro non volere lo stile di Dio".
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