@pontifex_it l’account, 12 dicembre la data, la fede il primo tema twittato. Bianco e giallo i colori iconici, nessuna fotina di papa Ratzinger. Il Papa ‘sbarca’ su twitter e il Vaticano, con una conferenza stampa tenuta da tutto il suo staff mediatico, svela quanto ancora restava da svelare dell’annunciato arrivo tra i ‘cinguettatori’ del papa teologo, che ha fiducia nelle nuove tecnologie e invita a coglierne tutte le opportunita’, ma di suo continua a scrivere a penna con calligrafia minuta.
@pontifex e’ stato preferito al ventilato @BenedictusPPXVI, perche’ e’ un nome collegato al mandato papale, ma vuol dire anche ‘costruttore di ponti’. Per ora si va in sette lingue, arabo compreso, e cambia la sigla paese (per l’Italia ad esempio e’ @pontifex_it), ma si pensa gia’ ad ampliare il numero delle lingue usate. Papa Ratzinger avra’ dei ‘followers’ ma a sua volta non sara’ un ‘following’, cioe’ non seguira’ nessuno.
Del resto nessuno ha mai pensato che Benedetto XVI volesse mettersi a twittare sui suoi casi personali e le sue letture preferite o ‘postare’ le sue foto, e approda su twitter in assoluto spirito di servizio. Quell”eccezionale comunicatore’ che fu san Paolo, ha spiegato il Papa durante l’udienza generale di mercoledi’ scorso, non cercava ‘schiere di ammiratori’, bensi’ di portare quante piu’ persone a Cristo, e lo stesso tentera’ di fare lui anche usando twitter. Cosi’ al Papa si potranno rivolgere domande, approfittando di #askpontifex, quello che nel gergo di twitter e’ un ‘hastag’, e che fino al 12 dicembre e’ pronto a ricevere quesiti su ‘questioni relative alla vita di fede’. Il primo tweet verra’ lanciato personalmente da Joseph Ratzinger, il prossimo 12 dicembre, al temine della udienza generale. Dopo il lancio pubblico e personalizzato, Benedetto XVI non si occupera’ piu’ materialmente dell’invio dei suoi tweet, per il quale ci sara’ una struttura specifica e un computer dedicato solo a quest’uso.
Inizialmente i tweet verranno pubblicati in occasione della udienza generale del mercoledi’, ma in seguito, potranno avere frequenza maggiore. Verranno ‘cinguettati’ brani di catechesi del mercoledi’, degli Angelus domenicali, ma anche di omelie o appelli papali su temi internazionali. Il tutto, come vuole la dura legge di twitter, in 140 battute, non una di piu’. Sintesi e concisione, che nel social network portano a volte ad essere un po’ tranchant. Ma visti i temi e la formula e’ difficile che il Papa incorra in questo inconveniente.
Il Vaticano ha grande fiducia in questa iniziativa, – e del resto oggi sul canale inglese sembra superino i centomila i contatti per Benedetto XVI – e per presentarla ai giornalisti ha radunato l’adviser per la comunicazione della segreteria di Stato Greg Burke, il presidente del Pontifico consiglio per le comunicazioni sociali mons. Claudio Celli con il suo vice mons.
Paul Tighe, il direttore dell’Osservatore romano Giovanni Maria Vian, il direttore del Social innovation per Twitter, dottoressa Claire Diaz-Ortiz, e il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi. Ognuno con i suoi accenti e le sue preferenze, a sintetizzare un lungo cammino che da Pio XII e Guglielmo Marconi ai giorni nostri ha fatto si’ che la Chiesa, ‘esperta di umanita”, come la defini’ Paolo VI, abbia guardato con fiducia e speranza ai media, sfruttandone tutte le opportunita’. Papa Ratzinger, che con carta penna e caratteri a stampa e’ anche lui un eccezionale comunicatore, non ha voluto sottrarsi alle piu’ recenti frontiere della comunicazione.
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