Per Carlo Verdone, uno dei protagonisti del film di Paolo Sorrentino ‘La grande bellezza’, che ha vinto l’Oscar come miglior film straniero, non va seppellita la bellezza, soprattutto quella di Roma. "Questo film – dice Verdone – ha come scenografia una Roma metafisica, vista con gli occhi di Paolo Sorrentino nella sua incantevole bellezza. Se facciamo il paragone con quello che e’ ora Roma, il risultato e’ sconfortante. A maggior ragione – aggiunge il regista romano – un film del genere, dove c’e’ una certa Roma, rappresentata in quel particolar modo, fa si’ che noi cittadini, ma anche l’intera politica, debbano fare lo sforzo di disseppellire questa grande bellezza, umiliata dalla sciatteria".
Un discorso che, sempre per Verdone, "vale per la politica come per i cittadini. Noi tutti – dice – dobbiamo volere piu’ bene a questa citta’, come dobbiamo volere piu’ bene a tutta l’Italia. Da Nord a Sud, il nostro Paese e’ pieno di queste bellezze".
Sulla vittoria di Sorrentino agli Oscar, il regista spiega: "Non era cosi’ sicuro come si crede. Per un motivo molto semplice: il film aveva vinto tutto, quindi rischiava di più". L’esperienza di girare questo film "e’ stata straordinaria. Io e i miei colleghi avevamo la sensazione che stavamo facendo qualcosa di molto importante e cosi’ tutti quanti abbiamo dato una mano a Sorrentino, anche se ci faceva girare alle cinque di mattina”. ”Comunque – conclude Verdone – sono felice di una cosa. Questa vittoria apre una finestra internazionale per la nostra cultura in un periodo in cui si chiudono librerie, cinema e teatri. Spero che questo faccia cambiare le cose".
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