Letteratura e vita erano unite per Laura Grimaldi, la regina italiana del giallo, morta oggi a Milano, a 84 anni. Nel suo ultimo romanzo, ‘Faccia un bel respiro’, uscito da poco piu’ di un mese per Mondadori, aveva raccontato la malattia respiratoria che la affliggeva da anni, con una vitalita’ difficile da immaginare in questa circostanza e con ironia. Toscana di nascita ma milanese di adozione, la Grimaldi era nata a Firenze nel 1928 e si era trasferita a Milano nel 1957. Consulente della Mondadori, dal 1962 era diventata direttrice delle collane Segretissimo, il Giallo Mondadori e Urania. Critico letterario, autrice di romanzi e libri-inchiesta fra cui ‘Processo all’istruttoria: cronaca di un’inquisizione politica’ e della trilogia Il sospetto, La colpa, La paura, nel 1989 ha fondato con Marco Tropea la casa editrice Interno Giallo che, dopo 4 anni, e’ stata acquistata dalla Mondadori.
Figura unica nel panorama editoriale italiano, e’ stata traduttrice di oltre 200 libri fra romanzi e saggi di autori come Ray Bradbury, Philip K. Dick, Ernst Hemingway, Agatha Christie, Raymond Chandler, Scott Turow, ha raccontato la sua esperienza di giallista in ‘Il giallo e il nero: scrivere suspence’. Nel suo ultimo libro, ‘Faccia un bel respiro’ ha dato voce alla malattia con cui ha dovuto convivere e combattere in questi anni, una bronco-pneumo-patia ostruttiva cronica che le procurava grosse difficolta’ respiratorie. La protagonista della storia e’ affetta da una grave patologia polmonare, vede i medici, gli infermieri, i malati e i parenti del reparto ospedaliero in cui e’ ricoverata, come attori inconsapevoli di una piece che e’ la commedia della vita.
Tante piccole storie si inseriscono nella storia piu’ grande dei tanti ricoveri della protagonista. Machu Picchu, lo Sciamano, Martello Pneumatico, Miss Ceausescu, Tromba di Gerico, Nosferatu sono i nomi di alcuni personaggi del romanzo. In questo ambiente cristallizzato, la protagonista, alter ego della Grimaldi, riesce a liberare energie nuove e, nonostante il dolore, lo scoramento, il senso di lutto, parla di letteratura con un infermiere peruviano, scambia confidenze con gli altri degenti, fa entrare di nascosto la sua parrucchiera. Ed e’ capace di osservare con sguardo fulminante quello che accade in un universo popolato di speranze e rassegnazioni, in cui medici, infermieri e malati si sorprendono a volte di essere solidali.
La nostra regina del giallo lascia con ‘Faccia un bel respiro’ come testamento ancora una volta un’esperienza di vita che e’ un piccolo manuale di sopravvivenza, un viaggio grazie al quale e’ riuscita a darsi e dare coraggio.
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