Checché se ne dica, nonostante una cosciente parte economico-finanziaria internazionale abbia costantemente – per anni – cercato di avversare la governance d’Italia, incentivata da una ben definita parte politica nostrana d’opposizione, in combutta con una ben precisa categoria giornalistica nazionale di impostazioni antiberlusconiane e foraggiante la quasi totalità dei media d’oltralpe, nonostante tutte queste premesse, insomma, l’Italia, alla fine appare, nel consesso internazionale, la Nazione con più spina dorsale e con una maggiore volontà di reagire serenamente, senza quei traumi che molti detrattori cronici – italiani e stranieri – avrebbero voluto vedere esplodere per annientarla del tutto!
Gli appelli di alcuni industriali, professionisti e liberi imprenditori, diramati in questi giorni, tramite intere pagine sui quotidiani (anche spiritose contro il duopolio), interviste e dibattiti pubblici, con il fine di richiamare all’ordine ed alla riflessione nazionale da parte di tutti i cittadini italiani, è stata la più commovente e sana risposta da parte di un paese sobrio e cosciente delle proprie forze, a lungo defraudate e disconosciute per profonde battaglie economiche internazionali attuate con metodi barbarici e pirateschi, ma contaminate localmente da mere questioni politiche individualistiche.
Questo richiamo nazional-popolare della parte buona, efficiente e produttiva del Paese è una presa d’atto che l’Italia, fondamentalmente, è sana ed ha tutte le carte in regola, non solo per superare la crisi, ma per ergersi al di sopra dei soloni della finanza franco-tedesca che vogliono scaricare sui partner europei i loro sbagli, assieme ai sogni di grandezza.
Il fatto che siano stati dei privati – e non i professionisti della politica – a difendere l’Italia, è il più esaltante e sincero gesto di amor patrio. Dando atto a Berlusconi di essersi messo di lato al momento buono (non certo per colpa sua), per non far precipitare nel nulla anche queste risorse rigeneratrici, invitiamo il Premier Monti e il Presidente Napolitano – in questo nuovo spirito interventista – a recepire il “grido di dolore” degli industriali, facendolo proprio ed invitando di conseguenza, direttamente, gli italiani ad acquistare le obbligazioni ed i fondi italiani come segno tangibile di cooperazione globale del cittadino alla salvaguardia della Patria, come fosse una guerra al fronte…. ma immediatamente! Probabilmente, così, non si toccheranno le pensioni più basse!
Questo ulteriore appello, ne siamo convinti, farebbe aumentare quella coesione nazionale che da lungo tempo purtroppo manca, di fronte al pericolo comune. Chissà che la tanto vituperata Italietta possa dar esempio di intelligenza economica di fronte alla megalomania inconsistente dei vicini, cosiddetti: europei.
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