Monti ci prova, tenta di attanagliare l’evasione fiscale ed il riciclaggio del denaro sporco con l’ennesimo giro di vite sull’uso del contante. Infatti da oggi 1° Luglio 2012 scatta la clausola posta nel decreto Salva-Italia che impone l’impossibilità di utilizzare denaro circolante per i pagamenti superiori ai mille euro. La sensazione è che questo provvedimento sia un ulteriore regalo a banche ed intermediari finanziari che potenziano giorno per giorno il loro ruolo centrale all’interno dell’economia.
La novità più forte che porta questa clausola è l’obbligo per i pensionati che ricevono dall’INPS importi superiori alla "mastodontica" cifra sopracitata di aprire un conto corrente o libretto postale.
Vi è un confine labile e molto sottile tra uno Stato di diritto che cerca di far rispettare le regole e uno di polizia tributaria che non riuscendo a stanare gli evasori parte con il fumus persecutionis nei confronti di tutti i cittadini, contribuenti onesti e non.
Controllare in modo asfissiante le spese dei propri connazionali è un ottimo proposito se l’intento del Governo fosse quello di abbattere definitivamente i consumi, la produzione, e la crescita di questo Paese.
C’è un punto di rottura nella curva degli introiti in cui una volta superati i limiti di tollerabilità riguardo la pressione fiscale e il potere d’ispezione, la fuga dei capitali, la decelerazione dell’economia e l’evasione salgono in modo spropositato. Usare il pugno duro in un momento di totale stallo economico e stagnazione finanziaria significa seppellire la lapide dell’imprenditoria italiana. Se è vero che il fine giustifica i mezzi oggi come non mai condoni edilizi, fiscali, sanatorie, deregolamentazioni per l’avvio di nuove attività, abbattimento del costo del lavoro e una riduzione (e non aumento) dell’Iva avrebbero dato la giusta frustata al cavallo della ripresa.
Le cure che i tecnici hanno proposto per arginare gli effetti della crisi paiono del tutto ininfluenti ed anzi hanno aggravato ancora di più il segno negativo sulle casse private. Non sarebbe il caso di fare mea culpa e avviare una profonda riflessione sulla prosecuzione di questa esperienza?
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