Lo scialpinista travolto ed ucciso da una valanga sulla parete ovest del Gran Zebru’ (gruppo Ortles-Cevedale) e’ il bolzanino Giulio Longatti di 37 anni.
Gli altri due compagni di escursione travolti dalla slavina sono stati trasportati all’ospedale di Bolzano. Uno di loro, anch’esso bolzanino, versa in condizioni gravissime mentre l’altro e’ rimasto illeso.
La tragedia si e’ verificata a circa 3.200 di quota e quindi non distante dalla vetta posta a 3.857 e che delimita il confine tra Alto Adige e Lombardia.
Longatti e’ morto sul colpo e i soccorritori giunti sul posto con l’ausilio di due elicotteri hanno potuto solo constatarne il decesso. Al rifugio Citta’ di Milano, dove una guida alpina dopo aver assistito al distacco della slavina ha lanciato l’allarme, erano rimasti altri tre bolzanini, tra essi anche il fratello delle vittima. In quella zona, come in tutto l’Alto Adige, in questi giorni il pericolo valanghe e’ considerato ‘marcato’ di grado 3 su una scala da 1 a 5. Attimi di paura anche in Trentino dove nei pressi di malga Cere nella zona della Val Calamento (Lagorai) si e’ staccata una valanga che fortunatamente non ha travolto nessuno come successivamente accertato anche dal soccorso alpino.
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