Il nuovo centro marcia dritto per la sua strada in attesa di capire quale, tra le opzioni messe in campo dopo la vittoria di Bersani alle primarie, sara’ lo sbocco che il Pd dara’ nella ricerca di alleanze. Pier Ferdinando Casini saluta con rispetto la ‘bella vittoria’ del segretario democratico ma subito avverte: ‘Mi sembra abbiano fatto la scelta di procedere con Vendola alle prossime elezioni politiche, una scelta che noi rispettiamo’ anche se ‘la nostra opzione e’ naturalmente diversa’. Casini, e’ ovvio, attacca a testa basta Vendola che vuole ridimensionare la sirena dei moderati definendo il leader Udc uno ‘che ha notevoli problemi di collocazione’ anche nel polo moderato. L’opzione del ‘Monti dopo Monti’ e’ quasi in secondo piano, ora che lo stesso Bersani assicura che il premier ‘nelle forme che riterra’, che si vedranno assieme, dovra’ continuare a dare un contributo rilevantissimo a questo Paese’.
A scompaginare la partita e’ forse di piu’ l’appello di Bersani a Renzi, definito ‘una risorsa come siamo tutti in questo grande squadrone’. Un occhio al centrosinistra moderato che puo’ allo stesso tempo costituire un ponte di avvicinamento o un problema di sovrapposizione per gli stessi moderati. E’ infatti uno dei promotori del Manifesto Verso la Terza Repubblica, il presidente delle Acli, Andrea Olivero, che guarda ora con rinnovata speranza ad un’alleanza con il Pd. Olivero invita il segretario dei democrat ad aprirsi ‘a prospettive di intesa utili per il Paese’ nella ‘logica che il centrosinistra possa essere nelle prossime elezioni ampiamente rappresentativo della popolazione italiana’.
Quello che sara’ del nuovo raggruppamento, come si inquadrera’ nel prossimo Parlamento e se fara’ alleanze primo o dopo le elezioni sara’ l’esito della trattativa sulla legge elettorale a chiarirlo. Ma intanto il primo passo e’ fatto: e’ quello dell’intesa tra la Lista per l’Italia di Casini e Fini e la lista del Manifesto Verso la Terza Repubblica. ‘Ci sara’ un’offerta politica unica perche’ non ci possono essere divisioni, gli elettori non lo capirebbero’ ripete ormai da qualche giorno Pier Ferdinando Casini. Quello che verra’ saranno anche gli impegni di programma a deciderlo. Casini punta infatti a far uscire allo scoperto le incongruenze dell’alleanza di Bersani con Vendola. ‘A chi mi accusa di tatticismo dico che le alleanze per essere serie devono prendere di petto i problemi veri. Altrimenti parliamo di nulla’ chiarisce il leader centrista che sfida l’alleanza Pd-Sel su tre temi simbolo in questi giorni: il patto di produttivita’, la Tav, il calo dello spread. Questo ‘e’ il banco di prova per le possibili future alleanze’ confida Casini. Che si gioca la sua ultima carta anche sulla legge elettorale: ‘se la riforma non passa si dovranno vedere in Parlamento chi sono i responsabili di questa mancata scelta’.
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