Mentre Giorgio Napolitano e’ impegnato a salvaguardare la ‘purezza’ istituzionale del premier Mario Monti, marcandone la distanza da quella politica che vorrebbe ‘inglobarlo’ in vista del 2013, accade che proprio quelle forze politiche, che fanno capo al nuovo progetto dei moderati, invece ribadiscano con forza la loro ‘opzione’ per l’attuale presidente del Consiglio, quasi incuranti del richiamo quirinalizio. E la sorpresa e’ che lo stesso Monti questa volta non abbia fatto esplicita e diretta sponda al presidente della Repubblica. Anzi, agli osservatori il premier, che ha risposto a monosillabi ai cronisti (‘non ho commenti sul Colle’, ha detto a Bruxelles) avrebbe dato l’impressione che sulla eventuale ‘contaminazione politica’ potrebbero esserci valutazioni non collimanti tra i Palazzi.
Cosi’ continua ad aleggiare l’ipotesi di un Monti che si sporca le mani, non tanto per una corsa politica fine a se stessa, quanto per completare quella missione di risanamento del Paese che il Professore ha assunto quasi fosse anche una sfida personale. Certo, nel suo entourage si continua a ripetere che il Prof al momento non ha preso alcuna decisione in merito ad un suo possibile impegno diretto in politica. E si ribadisce che una decisione sara’ presa al momento opportuno e sulla base di diversi fattori che vanno dalla legge elettorale, alla situazione politica ed economica del paese. Eppure chi lo conosce bene scommette su una cosa: ‘se dovesse mai decidere di scendere in politica non lo farebbe sostenendo un soggetto fatto da altri, ma con una propria lista’. Considerazioni personali – precisano subito diverse fonti, sottolineando che si tratta di ragionamenti ‘non attribuibili in alcun modo’ al prof. Ma che comunque proprio perche’ detti da chi lo conosce bene, fanno riflettere’.
Un Colle quasi inascoltato questa volta, dunque, almeno stando alla reazione di quel fronte moderato che puntava e punta ancora a trasformarsi in trampolino di lancio per il Monti nuova versione. Da Italia Futura al ministro Andrea Riccardi, da Pier Ferdinando Casini a Gianfranco Fini, tutti hanno rilanciato la loro proposta al premier confermando che il cantiere e’ e rimane aperto per un progetto alto che certamente non e’ quello di un semplice partitino. Le parole di Napolitano ‘non spengono il progetto’, ha chiarito Riccardi per il quale Monti resta ‘un punto di riferimento per cercare una posizione politica piu’ in avanti’. Anche il movimento di Montezemolo ha spiegato che l’intento della Lista per Monti rimane valido perche’ ha a cuore il bene del paese. E cosi’ pure Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini non desistono. ‘Quando andremo alle consultazioni al Quirinale, dopo le elezioni – ha detto il presidente della Camera – indicheremo Mario Monti come premier’. ‘La Lista per l’Italia e’ un cantiere aperto – gli ha fatto il leader Udc – e’ importante continuare il lavoro del governo monti’.
Discussione su questo articolo