Credo che il ritorno in campo di Berlusconi a leader del centro-destra con la cancellazione delle “primarie” sia un clamoroso autogol politico e uno strappo plateale ad ogni regola. Per questo motivo ho comunicato ieri al mio presidente provinciale Valerio Cattaneo che mi autosospendo dal PDL, sottolineando come una questione così importante non sia stata minimamente condivisa con organi direzionali del partito o coinvolgimento di iscritti e simpatizzanti.
Qualcuno dice che Berlusconi porterà qualche voto in più e può darsi, ma voti per chi e per che cosa? Cade ogni possibilità strategica di collaborare con il centro politico, si urla contro Monti ma lo si è appoggiato fino a ieri, vince insomma la corte variopinta che prospera intorno al”Cavaliere”.
Per me è stata una delusione grande prendere atto che il PDL per mesi ha tentennato troppo sulle “primarie” (secondo me l’unico modo per rinnovarsi e crearsi un minimo di credibilità) finalmente fissate poi sospese e cancellate, tutto perché Berlusconi prima si ritira, poi scende in campo, poi cambia idea, poi “i miei mi implorano di candidarmi” e quindi ritorna con un’altra piroetta, sfasciando tutto lo sfasciabile.
Chi sono i “suoi”, caro onorevole Berlusconi, chi la implora di scendere in campo? Sono le sue “Amazzoni”, i Bondi, i Galan, le Santanchè, un po’ di miei ex colleghi parlamentari che così sperano (illusi!!) di recuperare un posticino in lista? Al netto di loro, come mai – camminando per strada – trovo solo cittadini ed elettori delusissimi dal PDL e inferociti contro di lei? Certo, non è che le “seconde file” abbiano brillato molto, ma se non si prova neanche a farle lavorare…
Penso che Angiolino Alfano avrebbe dovuto avere più coraggio dimostrando autonomia di giudizio e statura da leader, ma credo che Guido Crosetto, Giorgia Meloni, Alessandro Cattaneo siano ad esempio delle persone in gamba e fossero ben candidabili in primarie vere per far crescere e rinnovare una nuova classe dirigente, invece tutto viene buttato perchè “Sua Emittenza” dice di no e tutti gli si accodano dietro?!
Per favore, almeno un po’ di dignità, di coerenza, di stile! Le elezioni si possono perdere, ma non con gli occhi bassi. L’Europa ci guarda irridendoci e non c’è dubbio che la ricandidatura per la sua sesta volta (!) di Silvio Berlusconi a premier non abbia più nulla della “novità” oltretutto dopo il disastro di questi anni.
Tutto quest’anno e il governo Monti erano finalmente la volta buona per cercare di creare a destra un leader giovane e presentabile per le prossime elezioni, ma Alfano – in cui sinceramente speravo – non ha appunto avuto il coraggio di scegliere, si è piegato ancora una volta e così annegherà purtroppo nei gorghi della sconfitta. Lo so che molti dei dirigenti del PDL non volevano il ritorno di Berlusconi (abbiano o meno poi avuto il coraggio di dirglielo in faccia è un’altra faccenda) né era sostenibile una illogica spaccatura nel partito, ma alla fine non hanno avuto il coraggio di rischiare, schiacciati da questo leader-padrone che fa, disfa, mette, toglie, distrugge a proprio uso e consumo, spesso mettendo in cima a tutto i propri interessi ed i propri problemi giudiziari.
E’ poi significativo che lo stesso Cavaliere non abbia avuto neppure il coraggio di farsi votare nelle primarie. Se correva avrebbe probabilmente vinto (ma si sarebbe visto finalmente se e di quanto) e quindi avrebbe affrontato poi le elezioni politiche con dignità, credibilità, più forza e rispetto dell’opinione egli elettori e degli iscritti: scendere dal trono e cimentarsi con la gente avrebbe fatto bene prima di tutto a lui, magari per rendersi conto di cosa pensa e come vive la gente normale.
Fare il sindaco è proprio vivere queste difficoltà ogni giorno ed è proprio stando fuori dal palazzo che si capiscono meglio i limiti di un PDL troppo auto-referenziato e bloccato sul proprio leader, in totale crisi di identità e prospettive.
Io che non ho nulla da perdere e sono una persona libera proprio per mantenere la mia libertà oggi mi tiro indietro e – con tristezza infinita e molta rabbia in corpo – dico “basta”. Chissà, magari in futuro si troverà qualche altra motivazione interiore per riprendere una battaglia politica, per oggi mi basta cercare di impegnarmi giorno per giorno per i miei concittadini.
*già deputato PdL e sindaco di Verbania
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