In Italia è tutta colpa della “semantica” che attribuisce a determinate parole un significato che nella mente dell’utilizzatore ha un significato fisso e bloccato del tempo e nello spazio: pur definendosi “democratiche” anche le società sovietiche, altamente illiberali, si è continuato a dare alla parola “democrazia” sempre un significato positivo. Chiunque voglia, pertanto, fare un colpo di Stato, dirà che il proprio è un processo democratico e tutti saranno contenti.
La semantica, però, nella stessa maniera punisce altri termini, come quello: “militare”! Tutto ciò ha a che fare con l’aggettivante militare è visto in senso negativo come un qualcosa che presuppone l’oppressione dei diritti civili. Così abbiamo che il Presidente Morsi che si vantava di essere un esponente di un movimento antidittatoriale che agiva per il rinnovamento democratico dell’Egitto, può perpetrare le peggiori nefandezze e tutto il mondo “democratico” occidentale lo supporta, mentre il “militari” turchi che fino a poco tempo fa hanno tutelato la democrazia occidentale dai sovietici (e dai fondamentalisti) ed hanno permesso una laicità democratica alla Turchia per mezzo secolo, hanno rappresentato la motivazione meschina antidemocratica che ha bloccato l’ingresso nella comunità europea, in un periodo – si badi bene – ancora non contaminato da infiltrazioni di islamisti nei gangli vitali del paese.
Il più grosso problema, infatti, è che l’occidente non si rende conto che se l’infiltrazione silente fondamentalista nelle posizioni chiavi delle istituzioni militari – come avvenne nella Persia dello Scià (grazie sempre alla grandeur della Francia antiamericana) – si attua con un’alta percentuale in Turchia ed in Egitto, l’avvenire di qualsiasi “Presidente” democratico nel Bacino mediorientale sarà una farsa a cui crederà solo quell’altro teatrino dell’ONU e … qualche giornalista italiano!
Ecco perché finora l’esercito egiziano non ha usato ancora il pugno di ferro contro i neo-sovversivi anti-Morsi. Perché i militari non sono stati ancora influenzati eccessivamente dagli islamisti! Ma è solo questione di tempo, se non avranno un appoggio ben definito da parte occidentale. A proposito: prima il popolo anti-Mubarack rappresentava la “primavera” liberale araba. Questi anti-Morsi cosa sono? Ribelli e sovversivi antidemocratici?
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