In tanti hanno scelto il tema dei giovani e la crisi (oltre il 41%), seguiti da chi ha svolto le tracce dedicate ai "venti anni" di Nizan (quasi il 22%) e alla responsabilita’ della scienza e della tecnologia (14,5%): ma i giudizi dei maturandi sul loro esame di italiano oscillano tra la critica (prove "banali" o "troppo difficili") e la speranza di aver passato la prima prova. Ma non manca chi ammette: ""tutte le tracce erano fattibili e carine".
Nel giudizio dei docenti, "alcune tracce erano abbastanza generiche nelle consegne, lasciando molta libertà di spaziare e quindi di sbagliare al candidato". Secondo Donato Ciampa, dell’Università della Basilicata, i temi sono in linea con le previsioni della vigilia: la shoah e la crisi economica erano in cima sia alle previsioni dei siti di settore dei tweet degli utenti".
E tra i ragazzi c’e’ chi, come Stefano, romano di 18 anni, ha consegnato il tema alle 12,15, pronto a scommettere sul fatto di essere stato il primo a Roma ad aver terminato la prova scritta di italiano: "Ho scelto il tema sulla crisi e i giovani perchè è quello che riuscivo a fare con piú partecipazione. In generale le tracce dei temi mi sono sembrate piú difficili, quelle sugli articoli erano piú fattibili".
Per diversi studenti la traccia su ‘Avevo vent’anni’ di Paul Nizan, "non era adatta come traccia all’esame di maturità: molti di noi non sono d’accordo con quella frase". Al liceo Tasso di Roma le tracce della prova sono state consegnate agli studenti alle nove, "quindi il nuovo sistema telematico di acquisizione delle prove da parte delle commissione – hanno commentato i ragazzi – ha funzionato".
"Ho scelto la traccia, che citava una frase di Paul Nizan – dice Dario di Palermo – perchè mi sembrava il piú facile e ho affrontato la questione della difficoltà di trovare lavoro, puntando sul fatto che pensare negativo e auto convincersi che non ci sono opportunità, specie in Sicilia, non serve a nulla. Da grande voglio fare il vigile del fuoco". Anche Corrado Cosenza ha scelto il tema di attualità. "Ho puntato anche io sulle difficoltà di trovare un’occupazione stabile, il mio sogno è diventare capotreno e lavorare nelle ferrovie". "In generale – racconta Chiara di Napoli – i temi sono sempre gli stessi, un po’ banali, ci aspettavamo qualcosa sulle mafie, su Falcone e Borsellino; non si puó sempre parlare di shoah".
A Milano, il primo a varcare il portone è stato, alle 12.05, Riccardo Zampedri, della 5G. "Ho optato per i giovani e la crisi. Anche io ho optato per il tema rifugio", cosí definisce la traccia libera un altro ragazzo, davanti il liceo scientifico Leonardo da Vinci di Milano. Volti, stanchi e sollevati, pacche sulle spalle, risate che esplodono disintegrando la tensione delle ultime ore. "Ho parlato dell’importanza del fatto che la scelta lavorativa sia legata alla passione", racconta uno studente. "Me lo aspettavo questo argomento", dice Elucrezia Bondioli, di 5E. Nel suo svolgimento, in cui trova anche posto la ormai celebre frase di Steve Jobs ‘Stay hungry, stay foolish’, "tutto ruota intorno alla passione e ai sogni dei giovani, alla loro importanza nelle scelte lavorative", spiega.
Diversa la scelta dell’amica e compagna di classe Ludovica. Per lei, l’altro tema gettonatissimo: ‘Avevo vent’anni’. E come lei anche Leonardo Vecchi, 5B. "Ho deciso per il tema generale ‘Avevo vent’anní – racconta – e ho spiegato come, secondo me, tutte le età siano belle a modo loro". Ma, premette, "tutte le tracce erano fattibili e carine". Nonostante il liceo sia scientifico, risulta quasi una ‘mosca bianca’ Pierluigi Aconito, sempre 5B, con la sua preferenza per "la traccia scientifica, è il mio pallino".
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