Sono passati ormai due anni da quel 16 febbraio del 2012 quando i due fucilieri della Marina Militare, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, vengono accusati di aver ucciso, durante un attacco da parte dei pirati a largo delle coste dell’India, che in quel momento si trovavano nelle vicinanze, a largo delle coste dell’India. Da allora è iniziato il lungo braccio di ferro tra l’Italia e il paese asiatico sulla vicenda dei marò: un caso che prosegue a rilento con l’ennesimo rinvio della Corte suprema indiana avvenuto oggi. Il tribunale di New Delhi ha infatti rimandato al 24 febbraio l’udienza di Latorre e Girone che al momento non hanno ancora nessun capo di imputazione, perché spetta al governo indiano l’ultima parola riguardo all’applicazione o meno del Sua Act, la legge antiterrorismo.
In totale dall’inizio del procedimento sono stati 26 i rinvii giudiziari, il sesto in Corte suprema: "Ora francamente è troppo" è stato il commento dell’inviato speciale del governo, Staffan De Mistura. "Il Sua Act – ha aggiunto – è inapplicabile, e due anni e due settimane sono troppi. Adesso sta al nostro governo e a Roma indicare qual è la nostra linea".
Dura la reazione dell’Italia con il ministro degli Esteri Emma Bonino in prima fila che giudica "inaccettabile" il rinvio del tribunale indiano. La responsabile della Farnesina ha disposto "l’immediato richiamo a Roma per consultazioni dell’ambasciatore a New Delhi, Daniele Mancini" a fronte della "della manifesta incapacità delle autorità giudiziarie indiane di gestire la vicenda". E poche ore dopo anche il segretario generale del ministero degli Esteri, Michele Valensise, ha convocato con urgenza l’ambasciatore dell’India, Basant Kumar Gupta, per esprimere "lo sconcerto e la profonda delusione del governo italiano" per l’ennesimo rinvio che "denota una volontà indiana di procrastinare la vicenda oltre ogni limite, anche a fronte di autorevoli prese di posizione di diverse organizzazioni internazionali" ha detto ancora Valensise.
Anche l’Ue – attraverso la portavoce dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri Catherine Ashton – ha espresso delusione per la decisione della Corte suprema di New Delhi che "ha ancora una volta rinviato la decisione su quale legge debba essere applicata", ribadendo inoltre che "sarebbe inappropriata l’applicazione della legge antiterrorismo". E fanno sentire la loro voce anche Vania Ardito, moglie di Salvatore Girone, e Paola Moschetti, compagna di Massimiliano Latorre, dalla sala stampa del Festival di Sanremo, invitate dal sindaco della città ligure. "Non abbiamo mai perso la fiducia nelle istituzioni" e "non ci sentiamo abbandonate dallo Stato" hanno dichiarato le due donne che temono però che il governo di New Delhi "continui a trattenere ingiustamente Massimiliano e Salvatore in India". Una situazione che deve essere sbloccata al più presto e alla quale l’Italia risponde con un ultimatum: "Sarà Roma che deciderà nelle prossime ore la linea da prendere davanti a questa situazione. Non è che con questa tattica dilatoria e qualche minima concessione l’India riuscirà a calmare il nostro sdegno" ha detto De Mistura. "Non possiamo andarli a prendere ‘manu militari’ – ha dichiarato Bonino – ma devono tornare a casa".
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