I maro’ "devono essere immediatamente liberati". E su questo "l’Onu deve assumere una posizione chiara e forte": e’ l’appello che il ministro dell’interno, Angelino Alfano, ha lanciato nel corso della sua visita al Palazzo di Vetro di New York, dove ha incontrato il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon. Quest’ultimo ha quindi assicurato un intervento concreto, anche perche’ preoccupato delle tensioni tra due Paesi che sono tra i principali contributori delle Nazioni Unite. Mentre il presidente dell’Assemblea generale dell’Onu, John Ashe, si e’ impegnato ad affrontare la vicenda nei prossimi giorni a Nuova Delhi, dove vedra’ il premier e il ministro degli esteri indiani.
Alfano ha spiegato come la sua missione nella Grande Mela – prima di recarsi a Washington per parlare di lotta alla criminalita’ organizzata con l’amministrazione Obama – avesse per obiettivo proprio quello d’invitare l’Onu ad alzare la voce su una vicenda che finora ha visto il Palazzo di Vetro piuttosto cauto e prudente. Nonostante le ultime sollecitazioni dell’ex ministro degli esteri Emma Bonino, infatti, alcune settimane fa Ban aveva ribadito come per le Nazioni Unite quello dei maro’ fosse un caso da risolvere bilateralmente. Insomma, una questione che riguarda prevalentemente Italia e India. Una posizione, questa del segretario generale dell’Onu, che nel nostro Paese e’ stata accolta con molta perplessita’, e anche con un po’ di amarezza.
Ora l’affondo di Alfano rappresenta il primo atto della nuova offensiva intrapresa dal governo Renzi e dal nuovo ministro degli esteri Federica Mogherini per arrivare al rilascio di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati di aver ucciso due pescatori indiani scambiandoli per pirati. "L’Italia e’ disponibile a processare i maro’ in patria e anche ad accettare un lungo arbitrato", ha assicurato il ministro dell’Interno, sottolineando pero’ con forza che "la premessa deve essere la loro liberazione dopo due anni di permanenza in India".
"Noi chiediamo la loro liberta’ – ha incalzato Alfano – e sia chiaro che il governo italiano non li lascera’ mai da soli". Il leader del Nuovo Centro Destra ha del resto ricordato a Ban Ki-moon come Latorre e Girone fossero andati "in missione internazionale contro la pirateria" e come ora rischino "di vedersi giudicati in base alle leggi antiterrorismo indiane". "Deve essere chiaro – ha ammonito il ministro – che questo per l’Italia e’ inaccettabile. E – ha sottolineato rivolto all’Onu e alla comunita’ internazionale – si tratterebbe anche di un precedente gravissimo". Un precedente gravissimo per tutti.
Intanto su Facebook si fa sentire Massimiliano Latorre, che sottolinea come i due fucilieri di San Marco abbiano ancora oggi "la forza per combattere quotidianamente contro questa enorme quanto grave ingiustizia". "Questa tragica vicenda – aggiunge il maro’ – non vede piu’ coinvolti solamente due fucilieri di Marina, ma si e’ sviluppata intorno al’Italia una piu’ ampia presa di coscienza da parte di altre comunita’, quali l’Unione europea, la Nato e l’Onu".
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