Il tribunale speciale di New Delhi incaricato di esaminare l’incidente che ha coinvolto nel 2012 i fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone ha preso atto oggi che il caso e’ ancora all’esame della Corte suprema ed ha quindi citato nuovamente le parti per il prossimo 1 luglio 2015. Il giudice Neena Bansal Krishnam, dopo aver ricevuto informazioni sull’udienza svoltasi martedi’ nella Cancelleria della stessa Corte, ha fissato la nuova data.
L’Italia è stanca di questo rinvio continuo. Ma il nostro governo non si nuove. Oltre alle chiacchiere, il vuoto. "Del rinvio prendiamo atto ma, com’e’ noto, stiamo lavorando per una soluzione del caso basata su un’intesa politica tra i due governi. Questo resta il terreno del nostro impegno", afferma il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, nel corso nella sua missione a Cuba.
Intanto la politica non ci sta. Arrivano attacchi al governo sia da destra che da sinistra. "Marò, nuovo rinvio e nuova udienza fissata al 1 luglio, ma basta! Governo italiano svegliati!!!", scrive in una nota Elio Vito, deputato di Forza Italia, presidente della Commissione Difesa della Camera. E Maurizio Gasparri, azzurro vicepresidente del Senato, gli fa eco: “Renzi si svegli. Renzi in pochi mesi pretende di trasformare malamente l’Italia e poi permette che passino anni interi per risolvere una situazione gravissima come quella di Latorre e Girone. Questa totale indifferenza sua e dei suoi ministri e’ la misura della loro incapacita’. Questo governo inadeguato a fronteggiare un caso che doveva da subito coinvolgere tutta la comunita’ internazionale fa vergognare di essere italiani".
"Di fronte al milionesimo rinvio indiano dell’udienza maro’ anche la pazienza di Gandhi sarebbe finita. Cosa dice il presidente Mattarella?". Lo scrive su Twitter il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
Stefano Pedica del Pd: "L’odissea dei maro’ deve finire. E’ patetico il continuo tira e molla del Tribunale indiano ed e’ ora di battere i pugni sul tavolo. Dobbiamo mobilitarci e iniziare a manifestare il nostro dissenso contro un paese che non rispetta i diritti umani e quelli internazionali. Questa e’ una vergogna che non puo’ e non deve passare in silenzio".
30MILIONI DI PROCESSI IN ATTESA DI GIUDIZIO Il caso dei maro’ italiani, da tre anni protagonisti di un’odissea giudiziaria di cui non si vede la fine, e’ solo uno dei milioni in attesa di giustizia dal tortuoso sistema indiano. Secondo dati presentati in Parlamento nel 2013, sono 30 milioni i processi in attesa di giudizio nei vari tribunali indiani. "’Giustizia rimandata equivale a giustizia negata’", ha commentato un attivista per i diritti civili, Vijya Pathak. "Guardate il nostro sistema giudiziario: rende davvero difficile ottenere giustizia. Ed e’ proprio il caso dei due maro’ italiani, per i quali il processo deve ancora cominciare. Si puo’ immaginare con quanta ansia loro attendano l’arrivo della sentenza".
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