Mario Giro, vice Ministro degli Esteri, commentando la conferenza ministeriale Italia-Africa tenutasi in questi giorni alla Farnesina: “E’ una prima tappa importante in cui possiamo dire che abbiamo reimpostato la politica di estroversione dell’Italia, in questo caso verso l’Africa. Abbiamo un sistema tripartito con l’agenzia, il ministero e la cassa depositi e prestiti. Solo Renzi ha visitato 8 Paesi, poi c’è stata la visita di Mattarella e quella di altri ministri. C’è stata una ripresa di contatti con l’unione africana a tutto campo. Abbiamo verificato che c’è sempre una grande attesa, una grande domanda d’Italia, il riconoscimento fatto per salvare tante vite in mare”.
“Poi c’è il discorso delle migrazioni – continua Giro parlando a Radio Cusano Campus – e la presentazione del migration compact, un grande patto in cui cooperare insieme all’Africa per lo sviluppo di quell’area e la gestione dei flussi. Non bisogna fare allarmismi. E’ vero che ci sono dei dati di crescita demografica dell’Africa, ma va ricordato che è un continente sottopopolato. La gente non si sposta volentieri, se decide di spostarsi è per crisi ambientali o mancanza di occupazione. L’Africa riuscirà ad arrivare al 15% della popolazione mondiale, che era la stessa percentuale prima della tratta degli schiavi, intorno al 2030. In Africa c’è la più grande quantità di terre coltivabili non ancora utilizzate. Quindi, se adeguatamente aiutata, l’Africa può entrare nell’industria agroalimentare. I dati vanno visti tutti in filigrana. Certamente le crisi in Libia, la desertificazione e altri problemi fa spostare le popolazioni. Se consideriamo che dall’Africa arrivano in media mezzo milione di profughi all’anno in Europa, dobbiamo considerare che nei Paesi dell’Africa si muovono 18 milioni di persone. Dobbiamo attrezzarci a fare una politica ordinaria e non di emergenza. Una politica di accoglienza, integrazione, anche perché la crisi demografica in Europa è fortissima”.
Il ruolo dell’Italia in Europa: “Tutti auspichiamo che ci sia una potenza italiana leader in Europa che porti avanti le idee –ha spiegato Giro -. Vogliamo portare in Europa idee nuove in modo che si muova tutto il sistema. L’Europa esiste se è unita. L’Italia non è molto abituata ad essere quella che propone, è una novità positiva. Vuol dire anche una responsabilità da affrontare. Bisogna avere una visione concreta di dove l’Europa deve andare. In questi anni si è vissuta l’Europa in maniera conservativa e difensiva. E’ come un piano inclinato, l’Europa si fa solo se si va avanti, se ci si ferma si torna indietro”.
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