"I primi passi dell’intergruppo sulla legalizzazione sembrano essere concreti. Dalla raccolta di documentazione sugli effetti della legalizzazione dal punto di vista sanitario ed economico, incontri on esperti e amministratori dove la cannabis è legale come il Governatore del Colorado negli Stati Uniti, all’obiettivo di creare un testo unico condiviso da sottoporre a tutte le forze politiche perché ci sia una celere calendarizzazione da parte del Governo. Non possiamo che trovarci d’accordo e continuare il lavoro d’insieme". Lo affermano i deputati M5S Vittorio Ferraresi e Paolo Bernini, i quali sottolineano che "alla Camera c’è già una legge a prima firma Ferraresi/Bernini in cui si regolamenta l’uso e la coltivazione personale e si istituisce l’adozione del modello spagnolo dei cannabis social club. Inoltre è stata consegnata una lettera a Della Vedova dell’associazione Free Weed Board in cui si analizza l’aspetto sociale della marijuana. Punto fondamentale, affinché la discussione sia seria e puntuale, è la richiesta d’intervento del Governo per la nomina del capo Dipartimento Politiche Antidroga, un’assenza che dura da oltre dieci mesi".
Intanto Benedetto Della Vedova, sottosegretario agli Esteri e promotore dell’intergruppo parlamentare, intervenuto a Radio Radicale invita il centrodestra a unirsi alla battaglia per la legalizzazione della cannabis: “L’adesione di Antonio Martino all’intergruppo per la legalizzazione della cannabis e’ significativa perche’ testimonia che la ‘tessera numero 2′ di Forza Italia mantiene la rotta liberale e credo che dovrebbe servire come punto di riferimento per i suoi colleghi di partito. D’altronde, come e’ successo negli Usa dopo ampia e pubblica discussione, sono variegate le ragioni che depongono a favore della legalizzazione. Sono ragioni che ciascuno puo’ vedere da sinistra e da destra, ad esempio in termini di sicurezza e legalità".
Della Vedova così si augura “che da parte di altri deputati e senatori del centrodestra arrivi adeguato sostegno a questa iniziativa parlamentare trasversale e pragmatica di chi vuole, da un punto di vista non ideologico, togliere risorse finanziare alle mafie, consentire alle forze di polizia e al sistema giudiziario di occuparsi della repressione di crimini socialmente rilevanti che destano davvero preoccupazione, e anche deflazionare la popolazione carceraria. Il fatto di lasciare fuori la questione maggioranza-opposizione e’ un segnale di forza: siamo una repubblica parlamentare dove il parlamento conserva l’iniziativa legislativa e, a maggior ragione su un terreno come questo, le Camere, in quanto terminale di una societa’ che su certe questioni matura idee differenti rispetto a quelle che c’erano nel passato, devono muoversi".
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