"La fiducia delle imprese aumenta grazie alle esportazioni che, nell’agroalimentare che rappresenta una componente rilevante dell’intera economia, salgono del 4,7% e raggiungono il valore record di sempre a 33 miliardi di euro". Lo stima la Coldiretti per il 2013 sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero nei primi undici mesi dell’anno, nel commentare il dato Istat sul ritorno della fiducia ai massimi da due anni.
"Se sul mercato interno i consumi alimentari calano del 4%, a trainare la crescita del made in Italy agroalimentare all’estero sono stati – sottolinea la Coldiretti – i prodotti base della dieta mediterranea con un aumento in valore del 7,7% per vini e spumanti (e una punta del 18,5% per gli spumanti), degli ortaggi freschi con le esportazioni in salita del 10%, dell’olio di oliva con una crescita dell’8,2%, delle conserve di pomodoro(+6,5%) ed in misura minore della frutta (+1,5%) e della pasta (+3,3%)". I due terzi del fatturato realizzato all’estero "si ottengono con l’esportazione di prodotti agroalimentari verso i Paesi dell’Unione europea- rileva la Coldiretti- ma il made in Italy va forte anche nelle Americhe e nei mercati emergenti come quelli asiatici". Il prodotto made in Italy piu’ esportato "e’ il vino che nel 2013- secondo l’analisi della Coldiretti- fa segnare il record storico delle vendite che per la prima volta raggiungono un valore attorno ai 5 miliardi di euro, ma rilevanti sono anche le spedizioni all’estero di ortofrutta, quelle di pasta e di olio di oliva". Con questi risultati sul commercio estero "l’agroalimentare si conferma una leva competitiva determinante per far uscire l’Italia dalla crisi- afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo- all’estero il vero nemico sono le imitazioni low cost dei cibi nazionali che non hanno alcun legame con il sistema produttivo del Paese".
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