Matteo Renzi si era autoproposto come l’“uomo nuovo” che avrebbe trasformato il volto dell’Italia e ci avrebbe resi protagonisti in Europa. Non solo ciò non è avvenuto ma – anzi – non si era mai assistito a un attacco così violento da parte del presidente della Commissione europea nei confronti del leader di uno Stato membro, come la polemica tra di loro scoppiata in questi giorni.
La durezza con cui Juncker ha stigmatizzato i comportamenti di Renzi conferma che in Europa l’Italia non ha alcuna credibilità.
Che “questa” Europa abbia infiniti limiti è vero, ma come si può dar torto a Juncker quando ricorda che il debito italiano è salito al 140% del PIL, che la flessibilità di bilancio non è un merito renziano e che sulla gestione dei migranti siamo stati a dir poco inadeguati? Che poi la Mogherini difenda Renzi è scontato e quasi patetico, ma quanto conta la Mogherini all’interno della stessa Commissione? Evidentemente meno di nulla, mentre dobbiamo prendere atto che dopo ormai quasi 2 anni di governo (passa il tempo…) né lei né Renzi hanno portato a casa risultati da Bruxelles.
*già deputato PdL, ex sindaco di Verbania
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