Dopo le proteste contro Monti e Schifani al Senato, oggi giornata tesissima alla Camera dei Deputati. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda ha annunciato a Montecitorio che il governo ha posto la fiducia sulla manovra economica. Prima del suo annuncio, però, i deputati della Lega Nord avevano sollevato alcuni cartelli contro la manovra, ripetendo un po’ la stessa scena messa in piedi dai senatori del Carroccio.
Il presidente della Camera Gianfranco Fini è stato costretto a interrompere la seduta e ha quindi espulso dall’Aula i deputati leghista Gianluca Bonanno e Fabio Rainieri. "Sono i pecorai che fischiano non i deputati", ha detto Fini ai parlamentari chiedendo poi ai "questori di allontanare immediatamente i colleghi" dall’Aula.
Fini si è beccato anche degli insulti, provenienti dei banchi della Lega Nord. Massimo Pini, leghista di primo piano, spesso nei salotti televisivi, ha dato del cialtrone alla terza carica dello Stato: "La sua arroganza non ha limiti! Lei è un cialtrone!". E poi, a microfono spento (ma il labiale è chiarissimo) Pini rivolge a Fini un "vaffanculo". Fini ha replicato a modo suo: "È proprio vero che ogni botte dà il vino che ha".
Anche la giornata di ieri è stata particolarmente difficile alla Camera. La seduta notturna è durata fino alle 4.30 del mattino, visto che la Lega continuava a fare ostruzionismo ad oltranza alla manovra, con interventi su interventi. Tanto che Fini questa mattina, riprendendo la seduta alle ore 10, ha dovuto utilizzare la "tagliola", limitando quindi il tempo degli interventi dei deputati a un minuto ciascuno.
Insomma, è evidente che la Lega continua con la sua fortissima opposizione, anche un po’ sopra le righe, mentre sono sempre più vicini PdL, Pd e Terzo Polo. Chi lo avrebbe mai detto?
Discussione su questo articolo