Un mercoledi’ di protesta contro la riforma del lavoro e il ministro Fornero, cosi’ la Cgil, da una parte, e i sindacati di base, dal’altra, hanno vissuto la giornata del via libera al provvedimento. E non sono mancati momenti di tensione, tra manifestanti e agenti e tra gli stessi lavoratori. Sin dalla mattina i Cobas hanno fatto sentire il loro dissenso accompagnando con il lancio di alcuni fumogeni l’arrivo della Fornero agli Stati Generali del Welfare, con il traffico andato in tilt in tutta la zona interessata, da via Labicana a viale Manzoni. L’obiettivo dei manifestanti, esponenti di movimenti dell’area antagonista, era portare la protesta fino a Piazza Montecitorio. Meta raggiunta dopo scontri con le forze dell’ordine, contro cui sono stati lanciati uova e pomodori. E’ stato anche arresto un uomo, per resistenza a pubblico ufficiale e manifestazione non autorizzata. Il 55enne si era presentato agli Stati generali con una fionda nello zaino.
Nel primo pomeriggio a piazza Montecitorio, davanti alla Camera dove era in corso l’approvazione della riforma, i sindacati di base hanno trovato i lavoratori della Cgil, che avevano gia’ organizzato un presidio autorizzato. Subito sono partiti spintoni tra i diversi manifestanti: gli appartenenti a Usb, Cobas e Cub hanno gridato ‘vergogna’, ‘venduti’ ai partecipanti del sit-in della Cgil, che hanno risposto con un coro di ‘fuori’. Dopo l’intervento del servizio d’ordine del sindacato guidato da Camusso e le parole di riconciliazione del sindacalista Cgil Giorgio Cremaschi (‘Siamo tutti contro questa riforma, il nostro avversario e’ il Parlamento’), sembrava pero’ tornata la calma. La piazza si e’ riempita di bandiere, palloncini e cappelli rossi targati Cgil, tutti lavoratori arrivati dal Centro-Sud per dire ‘no’ alla riforma.
Ma tra i manifestanti c’era ancora tensione e appena i dirigenti della Cgil hanno preso la parola si e’ levato un coro che invitava allo sciopero generale. Al gruppo di lavoratori dell’area di minoranza della Cgil ‘Rete 28 aprile’ ha risposto dal palco il segretario confederale Serena Sorrentino: ‘Non facciamo la guerra tra di noi’. Secondo la sindacalista ‘per affermare le ragioni del lavoro serve il dialogo’ e comunque, ha aggiunto, ‘per noi contano di piu’ i lavoratori in carne e ossa, come gli esodati, che gruppi organizzati che pretestuosamente costruiscono polemiche’. La protesta della Cgil e’ arrivata anche in altre citta’ per ribadire la contrarieta’ a una riforma ‘dannosa’ che ‘deve essere cambiata’, anche perche’ ‘noi non ci rassegnamo’.
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