"Matteo Renzi ha preso un impegno formale in Europa per una -semplificazione dello Statuto dei Lavoratori. Non è pensabile che ora il governo dica ‘abbiamo scherzato’". Lo afferma Pietro Ichino, senatore di Scelta Civica e giuslavorista, in una intervista a La Stampa in vista dell’approdo del Jobs Act, dal 23 settembre, a Palazzo Madama.
Sottolinea che "alcuni esponenti del Pd sembrano dimenticare che l’impegno per il varo in tempi rapidi del Codice semplificato del lavoro, assunto da Matteo Renzi fin dal novembre 2012, è stato fatto proprio anche da Enrico Letta nel documento programmatico Destinazione Italia, del 19 settembre 2013, e poi nel documento Impegno Italia 2014 del febbraio scorso. È un impegno che entrambi i capi del governo hanno preso e ripetutamente ribadito, oltre che di fronte agli italiani, anche di fronte ai nostri interlocutori europei e agli operatori internazionali. Ed è l’impegno al quale vertici dell’Ue e della Bce guardano con maggiore attenzione. Non è pensabile che ora il Governo italiano dica ‘abbiamo scherzato’".
"L’impegno per la delega al governo sul Codice semplificato è già stato formalizzato dalla maggioranza e approvato da Senato e Camera nella premessa del decreto Poletti. Si tratta ora di inserire nell’art. 4 del disegno di legge una delega di contenuto identico. Sul piano dell’attuazione della delega, poi, le tre edizioni successive del progetto di Codice semplificato mostrano come l’opera della semplificazione legislativa sia possibilissima, anche in tempi molto brevi".
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