Nella categoria “orsi” c’è il cub, ovvero il bear giovane, il polar che è bear di pelo bianco, e “la lontra” è l’orso più magro, comunque potenziali amici della Pina. Quindi si sferruzza, e si conquista il fidanzato con sciarpe a volte forse improbabili, ma sembra che il lavoro a maglia rilassi non poco la DJ che pensa che i tatuaggi siano una delle poche cose definitive a questo mondo e diffida molto da chi va a cancellarseli; e poi se ha voglia quando può va a Tokyo, luogo che adora.
Dice di se stessa d’avere un carattere terribile, ma non ci credo fino in fondo. Innamorata di Napoli e della musica di quel micro cosmo, ma anche del genere giapponese, icona dello stile e di un gruppo di fan della radio adorabilmente squinternati che fanno le cose più demenziali, come spiaccicare il gatto della zia e dare la colpa al fratello più piccolo!
Pina non ha uno stile, ma lo stile ce l’ha dipinto addosso. Non si può parlare di lei, senza citare o rimanere incantati dalle sue braccia colorate e non solo, dipinte e incise di tatuaggi, la storia sulla pelle: farfalle, fiori, tigri, scritte, rondini, una geiscia. Oggi la parola d’ordine è Queen Size, interviste in un lettone che sembra una navicella spaziale un po’ romantica, con personaggi della musica, dello sport e dello spettacolo. L’atmosfera è un po’ ovattata, soffusa, intima ma non pigiamata, però predispone l’ospite a parlare sia di cose demenziali sia di cose più personali. Insomma la Pina è la Pina e basta!
Nella categoria “orsi” c’è il cub, ovvero il bear giovane, il polar che è bear di pelo bianco, e “la lontra” è l’orso più magro, comunque potenziali amici della Pina. Quindi si sferruzza, e si conquista il fidanzato con sciarpe a volte forse improbabili, ma sembra che il lavoro a maglia rilassi non poco la DJ che pensa che i tatuaggi siano una delle poche cose definitive a questo mondo e diffida molto da chi va a cancellarseli; e poi se ha voglia quando può va a Tokyo, luogo che adora.
Dice di se stessa d’avere un carattere terribile, ma non ci credo fino in fondo. Innamorata di Napoli e della musica di quel micro cosmo, ma anche del genere giapponese, icona dello stile e di un gruppo di fan della radio adorabilmente squinternati che fanno le cose più demenziali, come spiaccicare il gatto della zia e dare la colpa al fratello più piccolo!
Pina non ha uno stile, ma lo stile ce l’ha dipinto addosso. Non si può parlare di lei, senza citare o rimanere incantati dalle sue braccia colorate e non solo, dipinte e incise di tatuaggi, la storia sulla pelle: farfalle, fiori, tigri, scritte, rondini, una geiscia. Oggi la parola d’ordine è Queen Size, interviste in un lettone che sembra una navicella spaziale un po’ romantica, con personaggi della musica, dello sport e dello spettacolo. L’atmosfera è un po’ ovattata, soffusa, intima ma non pigiamata, però predispone l’ospite a parlare sia di cose demenziali sia di cose più personali. Insomma la Pina è la Pina e basta!
Nella categoria “orsi” c’è il cub, ovvero il bear giovane, il polar che è bear di pelo bianco, e “la lontra” è l’orso più magro, comunque potenziali amici della Pina. Quindi si sferruzza, e si conquista il fidanzato con sciarpe a volte forse improbabili, ma sembra che il lavoro a maglia rilassi non poco la DJ che pensa che i tatuaggi siano una delle poche cose definitive a questo mondo e diffida molto da chi va a cancellarseli; e poi se ha voglia quando può va a Tokyo, luogo che adora.
Dice di se stessa d’avere un carattere terribile, ma non ci credo fino in fondo. Innamorata di Napoli e della musica di quel micro cosmo, ma anche del genere giapponese, icona dello stile e di un gruppo di fan della radio adorabilmente squinternati che fanno le cose più demenziali, come spiaccicare il gatto della zia e dare la colpa al fratello più piccolo!
Pina non ha uno stile, ma lo stile ce l’ha dipinto addosso. Non si può parlare di lei, senza citare o rimanere incantati dalle sue braccia colorate e non solo, dipinte e incise di tatuaggi, la storia sulla pelle: farfalle, fiori, tigri, scritte, rondini, una geiscia. Oggi la parola d’ordine è Queen Size, interviste in un lettone che sembra una navicella spaziale un po’ romantica, con personaggi della musica, dello sport e dello spettacolo. L’atmosfera è un po’ ovattata, soffusa, intima ma non pigiamata, però predispone l’ospite a parlare sia di cose demenziali sia di cose più personali. Insomma la Pina è la Pina e basta!
Nella categoria “orsi” c’è il cub, ovvero il bear giovane, il polar che è bear di pelo bianco, e “la lontra” è l’orso più magro, comunque potenziali amici della Pina. Quindi si sferruzza, e si conquista il fidanzato con sciarpe a volte forse improbabili, ma sembra che il lavoro a maglia rilassi non poco la DJ che pensa che i tatuaggi siano una delle poche cose definitive a questo mondo e diffida molto da chi va a cancellarseli; e poi se ha voglia quando può va a Tokyo, luogo che adora.
Dice di se stessa d’avere un carattere terribile, ma non ci credo fino in fondo. Innamorata di Napoli e della musica di quel micro cosmo, ma anche del genere giapponese, icona dello stile e di un gruppo di fan della radio adorabilmente squinternati che fanno le cose più demenziali, come spiaccicare il gatto della zia e dare la colpa al fratello più piccolo!
Pina non ha uno stile, ma lo stile ce l’ha dipinto addosso. Non si può parlare di lei, senza citare o rimanere incantati dalle sue braccia colorate e non solo, dipinte e incise di tatuaggi, la storia sulla pelle: farfalle, fiori, tigri, scritte, rondini, una geiscia. Oggi la parola d’ordine è Queen Size, interviste in un lettone che sembra una navicella spaziale un po’ romantica, con personaggi della musica, dello sport e dello spettacolo. L’atmosfera è un po’ ovattata, soffusa, intima ma non pigiamata, però predispone l’ospite a parlare sia di cose demenziali sia di cose più personali. Insomma la Pina è la Pina e basta!
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