Una stretta di mano inaspettata oggi a Dubrovnik (sud della Croazia) fra l’ex presidente serbo Boris Tadic e il premier kosovaro Hashim Thaci ha improvvisamente riacceso la speranza di un graduale disgelo nei rapporti tra Belgrado e Pristina, nella prospettiva di una soluzione della crisi del Kosovo, autentica palla al piede della Serbia nel suo cammino verso l’integrazione nell’Unione europea.
Il breve incontro con la stretta di mano fra Tadic e Thaci e’ avvenuto a margine del Croatia summit, il tradizionale vertice estivo fra i leader dei Balcani e dell’Europa centrale svoltosi ieri e oggi nella citta’ adriatica croata.
I rapporti tra Serbia e Kosovo restano molto problematici, e il dialogo cominciato nel marzo 2011 con la mediazione della Ue e’ stato sospeso per le elezioni di maggio in Serbia e riprendera’ dopo la formazione del nuovo governo.
L’ex presidente serbo – che e’ stato l’unico rappresentante di Belgrado al vertice balcanico, al quale non hanno partecipato rappresentanti ufficiali della dirigenza serba (anche perche’ e’ in corso la formazione del nuovo governo) – ha tenuto a minimizzare la portata della stretta di mano col premier kosovaro, ma resta tuttavia l’alto valore simbolico di un gesto che pochi avrebbero previsto. ‘Per quanto riguarda la stretta di mano col premier kosovaro Thaci, io non gli darei un significato storico, anche se e’ positivo che rappresentanti di popoli differenti si incontrano, e anche i rappresentanti dei popoli albanese e serbo. Cio’ e positivo poiche’ tra di noi c’e’ un problema che deve essere risolto’, ha detto Tadic alla Tanjug. Thaci da parte sua, in dichiarazioni all’emittente Al Jazira Balkan, ha detto che la stretta di mano e’ un ‘passo tardivo’: ‘Penso che il regolare boicottaggio di questo genere di incontri da parte della Serbia sia un errore’. Parlando con i giornalisti, l’ex presidente serbo ha sottolineato di voler contribuire, ‘in ogni momento, alla soluzione della questione del Kosovo, che non e’ solo un problema della Serbia, ma anche dell’intere Regione e dell’Europa’.
La Serbia ha sempre disertato il summit di Dubrovnik per la presenza di rappresentanti ufficiali del Kosovo, del quale non riconosce l’indipendenza proclamata il 17 febbraio 2008. Oggi Tadic e’ arrivato a sorpresa per la prima volta all’incontro di Dubrovnik, come ha lui stesso sottolineato in veste di privato cittadino e come leader del Partito democratico. L’ex presidente e’ stato comunque oggi il politico serbo di piu’ alto rango ad aver incontrato, seppur per brevissimo tempo, un premier kosovaro dalla proclamazione d’indipendenza. Il dialogo si tiene infatti non a livello di capi di governo. Secondo i media croati, a convincere Tadic a recarsi a Dubrovnik sarebbe stata la diplomazia Usa. Al summit e’ intervenuto infatti oggi fra gli altri il vicesegretario di stato Usa per gli affari Ue Philip Gordon, che ha esortato la Serbia ad ‘accettare la realta” di un Kosovo ‘democratico sovrano, democratico, indipendente e multietnico, negli attuali confini’. Gordon che domani sara’ a Belgrado, ha al tempo stesso chiesto alla Serbia di porre fine al sostegno delle strutture parallele di governo (sanita’, istruzione, amministrazione) nel nord del Kosovo a maggioranza serba, dove piu’ problematici sono i rapporti con la popolazione albanese e dove la situazione si mantiene particolarmente tesa e instabile.
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