La notizia diramata da “Oltreconfine” sulla chiusura, anche legale, della Delegazione del CTIM in Germania non può essere lasciata senza un commento.
E’ questa una decisione molto triste e molto negativa non solo per l’organizzazione a suo tempo fondata da Tremaglia, ma anche per il mondo dell’emigrazione che – al di là delle differenziazioni politiche ed organizzative – ha cercato sempre di realizzare un’unità di azione dinanzi alle autorità locali e nazionali, a tutela degli interessi dei propri connazionali, e che si trova oggi in qualche misura indebolito.
Ma la storia della delegazione CTIM in Germania è ancor più significativa perché s’intreccia con la storia personale di un personaggio dell’emigrazione, ben conosciuto da amici ed avversari, membro eletto del Comites e del Cgie: Bruno Zoratto, cui era stata dedicata la delegazione dopo la sua improvvisa ed immatura scomparsa avvenuta nel febbraio 2004.
Zoratto era stata l’anima instancabile della delegazione Ctim tedesca prima ed europea poi, partecipando ed organizzando riunioni e convegni, presentando liste alle elezioni dei Comites, confrontandosi con le autorità diplomatiche italiane ed amministrative tedesche, scrivendo e pubblicando il periodico “Oltreconfine” (il cui nome è stato conservato nel sito on-line, ormai chiuso anche quello), sempre presente in modo molto attivo alle riunioni del Cgie.
Con la sua scomparsa, è iniziato un lento declino. Declino accentuatosi con la malattia di Tremaglia degli ultimi anni, che l’ha costretto a trascurare la cura dell’organizzazione all’interno ed all’esterno.
A tutto questo, si è aggiunto il problema finanziario: essendo il Ctim, come le altre organizzazioni dell’emigrazione, strettamente collegato ad un’organizzazione politica che lo sovvenzionava, con la trasformazione a destra del panorama politico questo legame si è affievolito e si è poi interrotto del tutto con l’adesione di Tremaglia al raggruppamento fondato dal Presidente della Camera.
Ora, poiché il Ctim sembra essersi dato – in una riunione molto informale svoltasi il 2 marzo scorso a Roma – una nuova struttura al cui vertice vi è il deputato Roberto Menia, che ha assunto la carica di segretario generale e di tesoriere, la possibilità di una ripresa organizzativa in Germania e nel resto del mondo dovrebbe dipendere esclusivamente da lui e dai suoi collaboratori, e dalle risorse finanziarie giacenti o da reperire che potrà utilizzare.
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