Se il Senatore italo-argentino Juan Esteban Caselli, responsabile del PdL nel Mondo, eletto nella circoscrizione del Sud America con il voto degli italiani all’estero, non è riuscito – come egli stesso denuncia – ad ottenere nulla dal proprio Partito di riferimento in Patria, non deve prendersela con la propria organizzazione politica, ma le sue rimostranze le deve rivolgere all’Istituto Costituzionale che ha introdotto quel tipo di votazione, con la valenza politica che quella stessa carica parlamentare ha nell’intero ambito parlamentare italiano. In pratica lo scarso riscontro addirittura nell’ambito dello stesso proprio partito, rappresenta non uno scarso interesse da parte dei propri responsabili romani, ma uno scollamento congenito nella scala degli interessi da risolvere. Probabilmente la volontà di agire tempestivamente di Caselli, con la mentalità locale utilizzata dall’altra parte del mondo, rappresenta problematiche che, in Italia, con “tutti i problemi che affliggono il territorio Nazionale”, possono apparire di secondaria importanza anche agli occhi dei colleghi parlamentari governativi… Ma non s’illuda, Caselli, che anche se facesse parte di partiti dell’attuale opposizione, avrebbe lo stesso riscontro d’interesse qualora, malauguratamente, questi, dovessero arrivare al “potere”!
Noi di ItaliaChiamaItalia, lo stiamo dicendo fin dall’inizio dell’istituzione delle Circoscrizioni estere, che come è concepita questa formula elettiva, per il Parlamento Italiano, sarebbe stato solo un esercizio che avrebbe prodotto delle poltrone inconsistenti all’atto pratico: ed il Senatore Caselli ne dà una prova esemplificativa, con quella sua positiva animosità del voler fare a tutti i costi qualcosa…
L’unica positività prodotta dalla riforma elettorale è stata quella di concedere il voto agli italiani all’estero, tramite corrispondenza, incrementando il voto di oltre un milione di italiani. E questa è una conquista che altri Paesi, abituati a sostenere i propri connazionali all’estero, hanno già attuato da moltissimo tempo.
Il parlamentare estero potrà essere sempre eletto dai propri sostenitori “esteri”, ma in un unico assembramento nazionale, diventando, magari, se dovesse vincere il proprio gruppo politico, Ministro degli italiani all’estero, coadiuvato da un indispensabile “Dipartimento interministeriale” coordinatore di tutte le attività: turismo-imprenditoria-commercio-cultura! E’ ciò che auguriamo al Senatore Caselli. Così potrà diventare responsabile direttamente delle proprie proposte.
Un ultimo consiglio al Senatore: non parli male dell’Italia e del suo Governo all’estero. E’ una forma di autolesionismo. E non creda alle Sirene che ammaliano i naviganti “stranieri”… sono molto pericolose!
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