Terremoto all’interno di Scelta Civica. Dopo le dimissioni di Mario Monti da presidente del partito, nulla appare essere più come prima. Colpa anche di alcuni esponenti di Sc che cercano sempre più un accordo con una parte del PdL, "senza badare troppo se questo si sia veramente emendato di quelle personalità, di quei valori e di quelle linee politiche che sono molto diverse da quelle su cui si è costituita Scelta Civica", commenta l’ex premier intervistato dal Corriere della Sera.
Chi era con Monti fino a qualche tempo fa, oggi gli si è rivoltato contro. In particolare, Mario Mauro, ministro della Difesa, viene additato come "traditore", e anche Pierferdinando Casini ha voltato le spalle al Prof. Lui la mette giù così: "Mauro e Casini ed i loro seguaci sostengono che non bisogna recare alcun disturbo" al governo, mentre "noi, e dico noi perchè negli organi direttivi questa idea è sempre prevalsa, pensiamo che il nostro ruolo sia pungolare il governo per dare più forza al premier". E’ una differenza non da poco, a guardar bene, in effetti.
Dunque, rivoluzione. Monti ci tiene anche a ricordare che Mauro e Casini "furono tra coloro che mi sollecitarono di più, un anno fa, perchè accettassi di guidare una nuova formazione politica". Oggi, invece, sono pronti – ancora una volta – a cambiare casacca, ad andare verso un’altra direzione. Professionisti della politica? Beh, "se i professionisti sono gli specialisti di slalom, allora mi considero un dilettante", commenta Monti, che ha sempre puntato – a suo dire – su una "politica di contenuti", mentre altri sembrano più interessati a "una politica tipo Gps, cioè dei posizionamenti".
La crisi che colpisce Scelta Civica coinvolge anche – come abbiamo scritto ieri sul nostro quotidiano online – i tre eletti all’estero del partito: Aldo Di Biagio, Mario Caruso, Fucsia Nissoli. E forse quando Monti parla di "specialisti di slalom", pensa anche a loro. A Di Biagio e a Caruso, per esempio: ex Msi, ex An, ex PdL, ex Fli… poi esponenti di Scelta Civica, ora – a quanto pare – pentiti. Se non è slalom questo! Non si contano quasi più i cambi di casacca dei due. Che, fra le altre cose, hanno fatto e fanno parte del CTIM, il Comitato Tricolore di Mirko Tremaglia, anche se di fatto ormai non esiste quasi più, se non nell’immaginazione di qualcuno, che ancora non si rassegna a prendere atto della sua morte. Quel CTIM che ha come capo il Reggente del Fli, Roberto Menia. Bah.
Che dire della signora Nissoli, eletta nel Nord e Centro America? Alla sua prima legislatura, eletta con Scelta Civica in quota MAIE (Movimento Associativo Italiani all’Estero), dopo appena qualche giorno trascorso in Parlamento, decide di iscriversi al gruppo di Monti. Un altro slalom bello e buono. Alla faccia della nomina a Coordinatrice MAIE del New England che aveva ricevuto da Augusto Sorriso, Coordinatore MAIE per gli Stati Uniti; alla faccia della sua candidatura, voluta proprio da Sorriso e – forse in misura ancor maggiore – da Ricardo Merlo, presidente MAIE. E alla faccia, naturalmente, di tutti quegli elettori che l’hanno votata proprio perché esponente di un Movimento autonomo e indipendente, schierato in tutto e per tutto dalla parte degli italiani all’estero. Proprio quel MAIE che, durante le ultime elezioni politiche, veniva soprannominato da alcuni “l’UDC all’estero”, e ora quel qualcuno si sta buttando fra le braccia di Casini, uno che è leader di un partito che ha un 2% risicato e ancora pretende di poter dettare condizioni.
C’è da dire che Fucsia Nissoli, rispetto a Di Biagio e Caruso, nelle sue dichiarazioni è stata più vicina al Prof. Se, ad esempio, Caruso è sembrato addirittura dare dell’irresponsabile al proprio (ex) leader, Nissoli ha auspicato un ripensamento da parte di Monti, l’unico – secondo lei – a poter svolgere il ruolo di presidente di Scelta Civica. Comunque stiano le cose, povero Monti: anche a lui tocca fare i conti con il "scilipotismo" di certe persone che evidentemente hanno una "visione" diversa dalla sua. La visione di mantenere più possibile le loro onorevoli natiche ben incollate alla poltrona.
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