“Non esiste Nazione che non abbia un inno che parli della nazione stessa. Se oggi stiamo mettendo in discussione parole che hanno fatto l’anima del Paese, credo che la crisi che c’è fuori, in realtà, sia dentro ognuno di noi e questo non lo possiamo permettere, perché qui dentro, in Parlamento, siamo stati chiamati a rappresentare un Paese intero. So per certo che anche fuori dai confini dell’Italia stessa, c’è chi canta con orgoglio e passione l’inno di Mameli e difende il tricolore. Conosco bene questa gente, sono le stesse persone che in tutti questi anni hanno amato l’Italia; so che un inno non cambierà i loro sentimenti, ma so anche che i sentimenti che sono dentro le parole dell’inno sono forti quanto l’emozione che danno. Non dovremmo essere qui a discutere di questo, ma al contrario dovremmo cercare di trasmettere fuori la voglia e il lavoro che abbiamo intenzione di fare per ridare speranza e serenità al Paese. La volontà di volere cambiare l’inno mi sembra solo un atto di forza e un pretesto da parte di qualcuno per mettere in discussione valori di cui in questo momento abbiamo bisogno più che mai”. Queste le parole della senatrice del Movimento associativo italiani all’estero, Mirella Giai, eletta nella ripartizione estera Sud America e residente in Argentina.
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