“L’esperienza della scuola italo-tedesca Leonardo Da Vinci di Wolfsburg rappresenta uno straordinario strumento di riuscita integrazione, che travalica i confini della cittadina tedesca e acquista lo status di modello di educazione bilingue da seguire, in Germania e in Europa”. Lo ha detto Laura Garavini, deputata PD eletta in Europa, intervenendo al convegno “L’istruzione bilingue come base per un successo scolastico in Germania”, organizzato dal Comites di Wolfsburg, in collaborazione con l’agenzia consolare della città, con il Consolato ed il Comites di Hannover, con l’Ufficio Scuola dell’Ambasciata, con l’Istituto Italiano di Cultura di Wolfsburg e con diverse associazioni locali.
La parlamentare ha espresso apprezzamento per il lavoro sinergico e unitario portato avanti per la salvaguardia della scuola bilingue Leonardo Da Vinci. Si è rivolta al Presidente del Comites, Paolo Brullo e alla direttrice signora Frenzel, come pure al consigliere comunale, Franco Garippo (che è al contempo anche presidente del Consiglio per gli stranieri, nonché consigliere di fabbrica alla VW), così come al segretario del Pd della cittadina, Silvestro Gurrieri. Presenti all’incontro anche il sindaco della città, Klaus Mohrs (SPD), il Console di Hannover, Giampaolo Ceprini, il direttore didattico, dottor Piscopo e il responsabile della Uil Scuola per l’estero, Angelo Luongo, nonché numerosi insegnanti, rappresentanti dei genitori e delle associazioni locali.
“Negli ultimi anni, il numero di italiani in arrivo in Germania è aumentato consistentemente”, ha proseguito la parlamentare. “Sempre più giovani, anche con bambini, ricominciano ad immigrare dal nostro paese e rendono ancora più eterogenee le tipologie di alunni italiani interessati a frequentare i corsi di lingua e cultura italiana in Germania. Questo nuovo quadro, in profondo mutamento, unito alla scarsità delle risorse, rende necessario, da parte italiana, un radicale processo di riforma dell’offerta della lingua e cultura italiana all’estero. Ecco perché, in linea con quanto proposto recentemente dal CGIE, ho presentato un progetto di riforma dell’offerta della lingua e cultura italiana, che prevede un’unica cabina di regia, autonoma, capace di ricorrere anche a risorse locali e che coordini sia l’insegnamento agli adulti che ai minori. Non é possibile”, ha concluso Laura Garavini, “che rispetto ad un aumento della richiesta di insegnamento della lingua e cultura italiana, l’italiano venga visto come problema e non come una straordinaria opportunità”.
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