La Farnesina conferma: ieri, 23 dicembre, sono stati sequestrati in Nigeria tre marinai italiani. Uno di loro è il comandante della nave, Emiliano Astarita, 37 anni, originario di Piano di Sorrento (Napoli).
Con il sequestro di tre marinai italiani, salgono a cinque i connazionali nelle mani dei rapitori nel mondo. Gli altri due italiani sono l’ingegnere Mario Belluomo (63 anni, catanese), rapito in Siria lo scorso 17 dicembre tra Homs e Tartus, e il cooperante Giovanni Lo Porto (38, palermitano), finito lo scorso 19 gennaio nelle mani di un gruppo talebano pakistano.
La nave su cui viaggiavano i tre militari italiani – Mv Asso Ventuno dell’armatore Augusta Offshore, con sede a Napoli – e’ stata rilasciata ed e’ approdata in un luogo sicuro. L’assalto, avvenuto al largo dello stato petrolifero di Bayelsa, sud della Nigeria, in una zona in cui i rapimenti di navi ed equipaggi sono molto frequenti, è stato portato avanti da un commando formato da sette persone armate a bordo di un mezzo veloce.
La vicenda che riguarda i tre militari italiani è seguita con grande attenzione dall’Unità di crisi della Farnesina. Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, è costantemente informato da parte del ministero. Segue il caso anche il console italiano a Lagos. La marina nigeriana dal canto suo ha fatto sapere che sono immediatamente scattate le ricerche e che cinque navi della marina sono state dispiegate nella zona.
Un anno fa nella stessa zona era finito sotto il controllo delle milizie libiche un rimorchiatore della stessa compagnia, con un equipaggio di otto persone. La pratica dei sequestri è molto comune al largo delle acque nigeriane. Solo nel 2102 sono stati registrati 51 atti di pirateria al largo della Nigeria e nel golfo di Guinea. Di solito gli ostaggi vengono rilasciati dopo il pagamento di un riscatto.
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