Domenica scorsa l’Associazione Calabrese di Buenos Aires ha dato il via alla 57esima Settimana di Calabria in Buenos Aires. Scopo dell’iniziativa, voluta oltre mezzo secolo fa dagli emigrati calabresi che facevano parte di questa benemerita associazione, la promozione dei valori della cultura calabrese e far conoscere quanto e come avevano contribuito i calabresi al Plata alla crescita dell’Argentina. In altre parole, per far conoscere – come ha ricordato Lucia Marando segretaria del sodalizio – alla società argentina e a quella d’origine, che gli emigrati calabresi avevano onorato le proprie radici in questa terra, che avevano dato un grande contributo alla sua crescita e mantenuto la fedeltà ai valori della cultura calabrese. Un appuntamento che si ripete da oltre mezzo secolo e che ogni anno vede programmi con iniziative diverse, alcune nuove, altre riproposte.
Uno sguardo rivolto non solo verso il passato, ma anche verso il futuro. Infatti, la Calabrese ha appena acquistato un nuovo immobile, un grande palazzo di una vecchia associazione spagnola, che si trova dietro alla sua sede. Un palazzo con un teatro e due grandi saloni, oltre a tanto spazio che consentirà alla Calabrese, oltre all’apertura del suo teatro, la possibilità di numerose altre iniziative per le quali la Commissione Direttiva è aperta alle proposte di soci e corregionali.
Ma quello della Calabrese non è un caso isolato. Ci sono tante associazioni che con maggiori o minori possibilità, mantengono l’impegno di mantenere vive le proprie radici e tradizioni, per proporle alla società argentina per sottolinearne l’importanza per questo paese.
Per fare solo due esempi, ricordiamo che domenica prossima il Fogolar Furlan di Pablo Podestá celebrerà il 42esimo dell’insediamento della Madonna di Castelmonte, patrona del Friuli, nella chiesa che la stessa comunità friulana ha costruito in quella località del Gran Buenos Aires. La domenica successiva, l’Associazione Lombarda di Buenos Aires, durante il suo pranzo di fine d’anno, consegnerà il premio al dott. Osvaldo Canziani, prestigioso scienziato argentino di origini lombarde, fiero delle proprie radici, che si è distinto per il suo lavoro, tra l’altro, nello staff dell’ex vicepresidente Usa Al Gore, premiato col Nobel per le ricerche sul cambiamento climatico.
Quindi, difesa e diffusione delle tradizioni e dei valori che gli emigrati portarono dall’Italia, sottolineatura del contributo dato all’Argentina e sguardo rivolto al futuro, per mantenere, sostenere e rilanciare la ricchezza della presenza italiana nella società argentina, ma anche per farla conoscere in Italia. In un mondo globalizzato, in una società liquida, in un tempo di incertezze, l’ancoraggio ai valori delle nostre radici è fondamentale. Ragion per cui dovremmo fare uno sforzo, impegnarci di più perché le numerose e valide iniziative che giorno dopo giorno propongono le nostre associazioni, abbiano un seguito, perché siano analizzate e studiati i risultati. Per migliorarle, per renderle maggiormente note e vaste, perché raggiungano un pubblico sempre maggiore. Si fa tanto, quasi tutto con le proprie forze, la propria creatività e i propri fondi. Ma se riuscissimo a metterci d’accordo, potremmo avere risultati migliori. Non dobbiamo dimenticare il proverbio che dice che l’unione fa la forza.
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