Ieri è stato un importante, ennesimo traguardo per il Governo, cha ha ottenuto la fiducia alla Camera con la maggioranza assoluta dei voti. Le agenzie di stampa sono state tutte una pioggia di dichiarazioni: i rappresentanti del centrodestra si sono fatti sentire in massa, rivendicando il fatto – chi in un modo chi in un altro – che in Parlamento la maggioranza c’è, è compatta, e il governo è pronto a continuare a governare.
Pioggia di dichiarazioni da parte di esponenti di PdL e Lega. In tantissimi sono intervenuti nel dibattito. Tutti, o quasi, hanno cercato e trovato spazio sui media per sfogare la loro gioia e la loro soddisfazione, per sostenere il governo e rimarcare il loro sostegno all’esecutivo.
Anche nel mondo degli italiani all’estero ci sono state alcune dichiarazioni. Troppo poche in realtà. Gli unici rappresentanti del PdL che si sono fatti sentire, nell’ambito degli italiani nel mondo, sono stati Massimo Romagnoli e Juan Esteban Caselli.
Romagnoli, presidente del Movimento delle Libertà, è uscito con un comunicato appena qualche minuto dopo il voto di fiducia (lo stesso ha fatto Alessandra Klotz, responsabile MdL a Baden-Baden, Germania). Caselli, guida del PdL nel Mondo, si è salvato in corner e prima che la giornata di ieri finisse ha inviato due righe alle agenzie, nelle quali praticamente si dicevano le stesse cose affermate da Romagnoli, ma senza troppi sforzi. Meglio poco, meglio una scopiazzata, che niente.
Il dito invece lo puntiamo verso quei parlamentari del PdL eletti all’estero che non hanno ritenuto giusto, anzi, doveroso, scrivere una nota e dimostrare il loro impegno e la loro soddisfazione nei confronti del governo. Cosa costava ai colleghi di Caselli farsi sentire e dimostrare la loro lealtà e la loro coerenza politica? Niente. La verità è che nel PdL gli eletti all’estero mancano di passione, di entusiasmo, di voglia di fare di più e bene. E’ anche in momenti come quello di ieri che si capisce chi è presente e chi no. Se poi consideriamo che fra gli eletti del PdL c’è anche chi non si fa sentire praticamente mai, capiamo bene allora che c’è molto da sistemare e mettere a posto.
Ci consola il fatto, forse, che anche gli eletti all’estero dell’opposizione, dopo l’ennesima "figuraccia", per dirla con il Cav, sono rimasti senza parole.
Buon fine settimana, cari parlamentari. Un fine settimana lungo, come siete abituati a fare. Speriamo abbiate tempo di riposarvi da tutte le vostre fatiche: nel 2010 il parlamento ha lavorato circa 8 ore a settimana. Complimenti.
Discussione su questo articolo