Egregio Direttore e amici tutti della circoscrizione Estero,
di ritorno dal solito fine settimana di partecipazione attiva ad iniziative sul territorio del collegio Europa (nello specifico, l’Assemblea pubblica degli italiani di Winterthur e la riunione annuale delle Camere di Commercio all’estero), mi ritrovo inondato di Vostre critiche circa il voto della settimana scorsa in Senato sul c.d. "Senato federale".
Premesso che non replicherò mai nei termini maleducati utilizzati da alcuni (che però stigmatizzo perchè deprimono tutti), permettetemi di fare un pò di chiarezza sull’argomento.
Innanzi tutto, nè io nè il collega Giordano abbiamo votato per la soppressione della circoscrizione Estero al Senato. Invece, abbiamo votato il progetto di riforma costituzionale che il Popolo della Libertà ha nel proprio programma politico di superamento del c.d. "bicameralismo perfetto" e dell’introduzione dell’elezione diretta a suffragio universale del Presidente della Repubblica. Ricorderete che il Presidente Berlusconi ed il segretario politico Alfano avevano presentato questo meritorio progetto-emendamento qualche settimana fa in Senato raccogliendo il consenso di tutta la nostra base parlamentare e riprendendo una battaglia che è propria del centro-destra italiano, diretta al superamento dell’immobilismo istituzionale italiano ed al ripristino di quelle condizioni di governabilità del sistema senza le quali il Paese non può ripartire. A prescindere da chi sarà chiamato a governarlo!
Nell’ambito della prospettata -da tutti i Partiti- differenza di funzioni tra le due Camere (vedasi i diversi progetti valutati da tempo nella competente Commissione Affari Costituzionali), alcuni ritengono che per la competenza esclusiva sulle questioni internazionali, la rappresentanza politico-parlamentare degli Italiani all’estero sia più coerentemente svolgibile nella Camera dei Deputati. Personalmente non sono d’accordo e continuo a rappresentare una visione diversa in ogni competente ambito ma si tratta di materia di dibattito civile e democratico in Parlamento. Ecco perchè, nell’intervento da me svolto in dichiarazione di voto in Assemblea (vedasi trascrizione, sempre liberamente accessibile sul sito Internet del Senato), abbiamo significato ai colleghi tutti che, per quanto riguardava gli eletti PDL ex circoscrizione estero, era "dirimente il fatto che la consistenza di questa rappresentanza fosse comunque salvaguardata". Se non nell’attuale quantità di 18 parlamentari, perlomeno in quella dei 12 prevista e già semi-approvata a grandissima maggioranza nell’ambito del progetto di riforma costituzionale attualmente allo studio. Come detto, trattandosi di materia che impegna comunque almeno due identici passaggi in ciascuna delle Camere, avremmo potuto verificare il rispetto di questa condizione per Noi dirimente in una eventuale e successiva fase parlamentare.
L’intervento del Presidente Napolitano sembra infine precludere questo percorso di riforma costituzionale.
Faccio notare però che non mi sembra affatto serio (sia tra di Noi che Erga Omnes) che certe male informate critiche alla nostra azione parlamentare in quanto eletti all’estero del PdL, provengano impunemente da rappresentanti di forze politiche che, in tutte le competenti sedi parlamentari, propongono sistematicamente l’abolizione tout-court della circoscrizione estero ! Mi riferisco, in particolare, alla "Italia dei Valori" (ma anche alla Lega e, purtroppo, ogni tanto, al FLI) che è firmataria in commissione Affari Costituzionali di dozzine di emendamenti di soppressione, sempre e coerentemente votati da tutti i suoi parlamentari anche in Assemblea! AD MAIORA.
*senatore PdL eletto nella ripartizione estera Europa
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