Cesare Sassi – già candidato del PdL alle ultime Politiche, per la ripartizione estera Nord e Centro America – in un suo articolo pubblicato sulla rivista “La Voce”, edizione Usa, dopo aver descritto l’aria di campagna elettorale che già tira forte oltre confine, fra gli italiani all’estero, e dopo avere espresso la propria opinione sul fatto che alcuni eletti all’estero in questa legislatura hanno fatto solo finta di lavorare – questo il succo del suo pensiero -, guardando alle Politiche del 2013 spiega che, a suo modo di vedere le cose, gli elettori potranno scegliere solo due strade: o quella di non votare, oppure quella di “scegliere la lista civica con il programma più chiaro ed i candidati più competenti e quindi abbandonare i partiti al potere”. Sì, perché i partiti, tutti, hanno ormai deluso: “ci auguriamo che i partiti rinsaviscano, la smettano con le lottizzazioni e scelgano dei candidati seri”, scrive Sassi, altrimenti, appunto, “all’elettore italiano residente all’estero resterà un’unica soluzione”, oltre alla scheda bianca: quella di votare per una lista civica.
Fra gli italiani nel mondo è infatti sempre più forte la delusione nei confronti dei partiti tradizionali, sia di destra che di sinistra. E liste civiche stanno spuntando all’estero come funghi. E altre ancora ne nasceranno, da qui alla primavera del prossimo anno. In ogni caso, ci piace prendere atto del fatto che un altro esponente del PdL – quindi un uomo politicamente schierato – abbia capito che la partitocrazia romana non potrà dare nulla agli italiani residenti oltre confine. Lui, Sassi, come altri, ci è passato, ed è rimasto scottato. Da certi palazzi romani, per gli italiani nel mondo, solo sputi e promesse, promesse e sputi.
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