Eugenio Sangregorio, responsabile del Movimento delle Libertà in Argentina, risponde all’intervento di Mariano Gazzola, coordinatore Maie Argentina, pubblicato nei giorni scorsi su ItaliaChiamaItalia.
Gazzola, a sua volta, con le sue dichiarazioni replicava ad alcuni concetti espressi da Sangregorio durante un’intervista rilasciata al nostro quotidiano online.
Dunque, con riferimento a quanto esposto in merito alla riunione organizzata dal MAIE, Sangregorio insiste “nel confermare che è stato un atto politico”, e spiega perché.
Prima di tutto, osserva, “quanto organizzato dal MAIE” a Buenos Aires – si riferisce all’evento a cui ha partecipato anche Pierferdinando Casini, leader Udc -, “con grande mobilitazione di persone e distribuzione di volantini”, “avrebbe dovuto vedere la presenza di almeno 20 o 30 mila persone e non uno o due migliaia. Con l’aggravante che la riunione è stata pubblicizzata con lo slogan ‘POR LA RECONSTRUCCIÓN DE ITALIA’. Dunque, molto movimento ma poca gente. Desidero, qualora non fosse conosciuto, ricordare che negli anni ‘80 io ho organizzato una riunione in una Associazione per una festa religiosa, LA VERGINE DEL PETTORUTO, riunendo più di 10.000 persone in San Isidro”.
“Rispetto al denaro che la USEI avrebbe ricevuto quale compenso per la politica dal 2006 – continua il coordinatore MdL – è bene sapere che tale importo fu ZERO, in quanto per il 2006 non si è ricevuto nulla per aver presentato in ritardo la documentazione (secondo quanto era allora previsto dalla legge elettorale). Per quanto si riferisce al 2008, per l’USEI avrebbero dovuto essere approssimativamente 250.000 Euro, ma furono incassati proprio dalla UDC e mai sono stati devoluti; pertanto, fino ad oggi l’USEI no ha ricevuto un solo euro”.
Sangregorio ribadisce che qualora dovesse ricevere quei fondi del rimborso elettorale, li destinerebbe comunque integralmente “all’assistenza dei connazionali maggiormente bisognosi, degenti nell’Ospedale Italiano, sotto la supervisione del Consolato Generale d’Italia. In particolare a quanti non siano affiliati all’Ospedale Italiano e non ricevano sussidio dal Consolato Generale italiano di Buenos Aires”.
E ancora: “Per quanto riguarda il mio pensiero su quanto ha detto Beppe Grillo, desidero puntualizzare che non ho il piacere di conoscerlo, però ho seguito attentamente la sua campagna e quella del Movimento 5 stelle, e devo riconoscere che il risultato ottenuto è stato fantastico, dimostrando come si possa ottenere risultati politici anche senza soldi. Inoltre condivido quanto da lui dichiarato riguardo a come dovrebbe muoversi l’Italia in questa crisi finanziaria ed economica. Sostengo che l’Italia dovrebbe avere un ‘euro debole’, o qualcosa di simile, se vuole tornare alla competitività; e questo si ottiene solo con una svalutazione della moneta”.
Tornando a fare riferimento allo slogan dell’evento Maie – “la Ricostruzione dell’Italia” – Sangregorio commenta: “È uno slogan molto bello, soprattutto se lo si utilizza per un congresso politico a livello nazionale e se interviene un politico come l’on. Casini, che non avrebbe dovuto venire, data la grande crisi che attraversa l’Italia, né prestarsi ad ingannare la collettività italiana sotto il pretesto di una supposta ‘ricostruzione’, quando non è ancora stato detto quanto denaro è stato ricavato per tale ricostruzione. Appare assai strano che un partito politico tanto organizzato come il MAIE, non sappia ancora quanto è stato ricavato dalla gente che ha assistito alla riunione, a diverse settimane dall’evento. Il MAIE avrebbe realmente ricevuto il mio applauso se quanto ottenuto dal Governo italiano per i voti ottenuti, fosse stato destinato al terremoto in Emilia Romagna (essendo oltremodo Casini stesso nato a Bologna). Voglio aggiungere che su questo tema, ho pieno diritto a dire la mia, visto che nel 1980, quando ci fu il terremoto in Irpinia, in meno di un mese sono riuscito a raccogliere 80.000 dollari, che ai valori attuali equivalgono approssimativamente a più di 600.000 dollari. Quel denaro fu distribuito in modo proporzionale alle persone e alle famiglie danneggiate e secondo quanto supervisionato dal sindaco della città, che mi fece inviare debite informazioni inerenti lo stato di famiglia delle popolazioni colpite. Il denaro fu percepito dalle persone e dalle famiglie colpite, in forma diretta dall’Argentina, senza intervento di alcun organismo politico, e fu inviato realmente alle vittime. Mi sarebbe piaciuto che il MAIE avesse fatto qualcosa di simile, ma sembra che ancora non abbiano terminato di contare i soldi”.
In conclusione, “per il fatto che Gazzola dimostri così poca esperienza, non invierò altre risposte”.
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