E’ finalmente tornata in Italia Rossella Urru, la cooperante sarda rapita lo scorso 23 ottobre nel sud dell’Algeria. Accolta all’aeroporto di Ciampino dal presidente del Consiglio Mario Monti e dal ministro degli Esteri Giulio Terzi, oltre che dai suoi parenti, Rossella ha detto di essere felice e di sentirsi bene. Il titolare della Farnesina ha detto: “È stato un bel momento vederla riunita alla famiglia”.
Rossella Urru ha spiegato di essere "stata trattata bene” e poi ha ringraziato “tutti quelli che hanno lavorato per riportarmi a casa, lo Stato, il ministero degli Esteri, l’unità di crisi della Farnesina".
Sorridente e un po’ spaesata, ha abbracciato subito i genitori ed i fratelli. Dopo c’è stato il saluto di Monti: "Bentornata", le ha detto, sottolineando la "forza straordinaria" dei familiari. L’Italia, ha aggiunto, "ha manifestato tanto affetto per lei, come tutti gli organi dello Stato che voglio ringraziare per essersi prodigati per una persona che ha dedicato la vita al mondo della cooperazione. Anche la comunità di Sant’Egidio è stata di grande aiuto". Poi è stata la cooperante a parlare, ringraziando "tutti quelli che hanno lavorato per la mia liberazione. Finalmente è finita. Mi hanno trattato bene, quello della cooperazione è un lavoro difficile e rischioso, ma spero di tornare presto in Africa", ha detto.
Oggi Rossella Urru è stata ascoltata in procura a Roma, che aveva aperto un fascicolo di indagine ipotizzando il reato di sequestro a scopo di terrorismo. Quindi, è stata ricevuta al Quirinale del Presidente Giorgio Napolitano, accompagnata dal Ministro Terzi. In serata, poi, ci sarà il tanto sospirato rientro in Sardegna.
Rossella Urru era stata liberata lo scorso 18 luglio in Mali, insieme con due cooperanti spagnoli, dopo 270 giorni di prigionia nelle mani di un gruppo integralista islamico. Annunciando il suo rilascio, Terzi aveva sottolineato che “il caso di Rossella Urru rappresenta un simbolo dei valori del coraggio e dell’eroismo delle nostre donne che lavorano su terreni di cooperazione estremamente difficili, che rappresentano la dignità, l’orgoglio e la grandezza dell’Italia".
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