“Se non avessimo vissuto da vicino le vicissitudini relative al recupero dei fondi necessari alle comunità italiane nel mondo per continuare ad esercitare un ruolo di coordinamento e di rappresentanza di istanze territoriali, ci verrebbe spontaneo dare sfogo agli irrequieti stati d’animo, che attraversano le nostre coscienze, per declamare la grottesca realtà, che è emersa in questi giorni nella Commissione bilancio ed è stata ripresa nell’aula del Senato, in occasione del dibattito sull’emendamento al decreto legge 67 del 30 maggio, finalizzato al ripristino dei contributi indispensabili al prosieguo, nel nuovo anno scolastico, dei corsi di lingua e cultura italiana, al rinnovo dei Comites e del Consiglio Generale degli italiani all’estero, nonché all’assistenza in favore dei nostri connazionali indigenti. Nello stato confusionale in cui si trova oggi l’Italia diventa difficile capire alcune scelte del governo, in particolare quando esse sono percepite in maniera punitiva ed unidirezionale”. Così in una nota il Pd Svizzera, che prosegue: “Sono trascorse solo poche settimane dall’ultima riunione del Comitato di presidenza del Consiglio generale degli italiani all’estero, durante la quale il Ministro degli esteri ed il sottosegretario con delega, hanno riconosciuto e manifestato forte convinzione sul recupero delle risorse necessarie per apportare dei correttivi ai magri interventi del nostro paese in favore degli italiani all’estero. Perciò è opportuno rendere edotti tutti i protagonisti in emigrazione che, in quel primo incontro con l’attuale governo, che si è tenuto agli inizi di giugno alla Farnesina, i 6.7 milioni di euro di cui si discute in questi giorni esulavano da qualsiasi baratto e/o contropartita, ma erano ritenuti necessari per sanare, in parte, una profonda ed eccessiva sperequazione quantitativa, che de facto mina la sopravvivenza dell sistema Italia nel mondo. Perciò vorremmo sapere dal titolare della Farnesina o dai ragionieri della corte dei conti, che fine hanno fatto le già esigue risorse destinate alle politiche rivolte agli italiani all’estero, disponibili fino a qualche settimana fa? In quel grande palazzo romano che è la Farnesina, ogni cosa diventa amorfa, e ciò non è più giustificabile”.
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