I primi risultati dell’autopsia eseguita al policlinico Gemelli sui corpi dei due tecnici della Bonatti ostaggi per 8 mesi in Libia ed uccisi ad un passo dalla liberazione, sembrerebbero confermare quel che gli investigatori e gli inquirenti italiani hanno sempre sospettato: i due sarebbero caduti sotto i colpi delle milizie della municipalita’ di Sabrata, impegnate nell’operazione contro il gruppo di sequestratori, e non per mano dei loro carcerieri. Nessuna esecuzione, dunque, nessun colpo alla nuca: Salvatore Failla e Fausto Piano sono stati uccisi con delle raffiche di mitra che li hanno raggiunti nella parte superiore del corpo.
Le salme dei due italiani sono arrivate finalmente all’aeroporto di Ciampino nella notte di mercledì, dopo una settimana in cui sono rimaste ‘prigioniere’ della burocrazia e delle richieste di riconoscimento politico provenienti dalla autorita’ di Sabrata e dal governo di Triboli; una settimana di estenuanti e difficili trattative, con i i funzionari dell’Aise e della Farnesina che si sono visti puntare le armi alla testa – come ha rivelato ieri la moglie di Failla – nel tentativo di evitare che i libici svolgessero l’autopsia sui corpi dei due tecnici. "Di questo – ha liquidato la questione il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni – se ne occupa la magistratura e da parte del governo c’e’ il massimo riserbo".
Dunque nessuno dei due italiani e’ stato colpito alla testa e, anzi, le ferite riscontrate sono compatibili con il fatto che i due fossero seduti all’interno dei pick up attaccati dalle milizie. Questo significa che non c’e’ stata alcuna esecuzione e che i due italiani sono morti sotto i colpi dei miliziani di Sabrata, nonostante anche oggi il sindaco tenti di accreditare tutt’altra versione. "Sono stati uccisi dai loro carcerieri prima dello scontro con le forze speciali" ha detto Hussein Dhawadi aggiungendo di "poter affermare con certezza che il gruppo che aveva in mano gli italiani fosse collegato all’Is". Cosa che fin dall’inizio del sequestro la nostra intelligence ha escluso, cosi’ come ha fatto nella sua informativa alla Camera il ministro Gentiloni.
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