La decisione assunta dall’assemblea di Palazzo Madama di cancellare la presenza dei senatori eletti all’estero dalla futura rappresentanza nel Senato federale non è altro che l’ennesima furbata dei protagonisti della sciagura italiana: la vecchia maggioranza formata dal PDL e dalla Lega nord, che si sono ricompattati per assestare il colpo di coda finale mirante all’ingovernabilità del paese e all’anticipazione delle elezioni legislative.
Negli ultimi anni abbiamo assistito alle più nefaste ed ingnobili alchimie legislative, che hanno portato il nostro Paese ad un passo dal fallimento economico ed al disfacimento delle istituzioni. Protagonista in negativo di queste assurde trovate riformatrici il già ministro per le riforme, il padano Roberto Calderoli, padre del “Porcellum” e non nuovo a tali provvedimenti macchiavellici.
Non saranno sicuramente i nominati in parlamento ed in particolare i numerosi inquisiti, che siedono nelle aule parlamentari per sottrarsi alla giustizia civile e la cui dubbia moralità ha esposto le nostre istituzioni repubblicane alle peggiori angherie, ad abbassare il sipario sulla presenza dei cittadini italiani all’estero in fase legislativa. Gli italiani all’estero sono una realtà con la quale il nostro Paese deve confrontarsi e che deve coinvolgere per uscire dalla crisi a maggior ragione, oggi, per affermarsi nella competizione culturale ed economica mondiale. Le nostre comunità reagiscono sdegnate di fronte a questa ennesima infamante stortura della rappresentanza e si organizzeranno per rispedirla al mittente già in occasione della prossima tornata elettorale.
Lo sdegno e l’acume verso tali comportamenti ci porta a richiamare la vecchia maggioranza di governo all’assunzione di maggiore responsabilità verso il paese. Affossando la riforma, che impedisce di fatto la riduzione dei parlamentari e rende concreto il referendum abrogativo, il PDL e la Lega Nord hanno bloccato il nostro paese , prigioniero dello squadrismo libertario populista della casta degli intoccabili.
Michele Schiavone, Segretario del Pd in Svizzera
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