Ieri alla Camera dei Deputati si e’ tenuta una riunione molto importante, al centro della quale sono state inserite le questioni che più da vicino riguardano gli italiani nel mondo. E’ avvenuta presso la commissione Affari Esteri, alla presenzadell’On. Simone Crolla – neopresidente del Comitato per le questioni degli italiani all’estero alla Camera – e di una delegazione del Consiglio generale degli italiani all’estero, in questi giorni alla Farnesina.
Fra i consiglieri CGIE presenti nella sede del Governo, anche Massimo Romagnoli, PdL, presidente del Movimento delle Libertà, il quale ha incentrato il suo breve intervento su tre punti: ruolo di Comites e CGIE, immagine dell’Italia nel mondo, garanzie sul voto all’estero.
In particolare, per quanto riguarda Comites e CGIE, organi di rappresentanza dei connazionali residenti oltre confine, Romagnoli ha spiegato che mentre in Italia i parlamentari sono coadiuvati da comuni, province e regioni (a pagamento), all’estero i parlamentari dovrebbero essere coadiuvati da Comites e CGIE, organi che operano gratuitamente e che sono fondamentali, data l’ampiezza della circoscrizione estero, e per questo dovrebbero essere potenziati nelle funzioni. “Per gli eletti all’estero il CGIE, e soprattutto i Comites, rappresentano l’anello di contatto col territorio”, ha osservato il presidente del Movimento delle Libertà, “ma troppo spesso a questi organismi è stato sottratto ossigeno: senza le giuste risorse, senza dare a Comites e CGIE il giusto valore, è difficile che tali organi possano svolgere in pieno il proprio lavoro”.
Romagnoli ha poi sottolineato che è di grande importanza rafforzare l’immagine dell’Italia oltre confine: questo aiuterebbe a favorire le trattative commerciali del nostro Paese con l’estero, creando così nuovi posti di lavoro. Non solo: contribuirebbe a rendere ancor più forte e apprezzato il Sistema Italia all’estero.
In conclusione, sul voto all’estero: nel 2006 e nel 2008, in occasione delle Politiche, ne abbiamo viste di tutti i colori. Romagnoli lo sa, per questo ha osservato: “E’ necessario evitare che arrivi a Roma una miriade di voti tutti scritti con la stessa penna e calligrafia. Come soluzione al problema, auspico in futuro l’istituzione del voto elettronico e gia’ in occasione delle prossime elezioni si potrebbe optare provvisoriamente per l’inserimento del documento di identità in allegato al certificato elettorale, riducendo in questo modo il fenomeno dei brogli elettorali”.
All’incontro a Montecitorio erano presenti anche alcuni parlamentari eletti all’estero: Narducci, Fedi, Garavini, Porta, Pianetta, Di Biagio, Farina. Assente il pidiellino eletto in Europa, Guglielmo Picchi.
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