Oggi proponiamo ai lettori di ItaliaChiamaItalia una video-intervista all’On. Ricardo Merlo. L’intervista è del 2008: il nostro direttore, Ricky Filosa, ha sentito Merlo durante la Conferenza mondiale dei giovani italiani nel mondo, tenutasi quattro anni fa a Roma.
Ebbene, ascoltate i temi di cui si parla: già quattro anni fa (se non ancor prima) era chiaro il fatto che i parlamentari eletti all’estero con i vari partiti non sapessero, anzi, non potessero difendere davvero, in maniera compatta, gli interessi degli italiani nel mondo. Già nel 2008, Ricardo Merlo guardava oltre l’America Latina: in quel periodo, lavorava già per portare il Maie – Movimento associativo degli italiani all’estero, in Europa, in Nord America e in Australia. “Questo credo sia un po’ lo spirito della legge Tremaglia”, sottolineava Merlo già in tempi non sospetti, facendo riferimento al fatto che un movimento indipendente potesse essere più utile agli italiani nel mondo dei partiti tradizionali, che troppo spesso tendono a “bisticciare” fra loro.
E sui 18 eletti all’estero: “E’ molto difficile che collaborino fra loro in maniera unita, è difficile sedersi tutti a un tavolo”, ci sono le questioni legate ai partiti che impediscono una vera unione.
Rivedendo questa intervista a distanza di tempo, ci sembra che Ricardo Merlo già quattro anni fa avesse le idee chiare: ha rivendicato di avere sostenuto il governo Berlusconi all’inizio, perché “non è che siamo all’opposizione, noi ci opponiamo alle politiche che possano pregiudicare gli italiani nel mondo”.
“La costruzione del Maie è uno strumento che credo possa cambiare la storia dell’inserimento degli italiani all’estero nella politica italiana”, concludeva Merlo nella sua intervista. Quanto sta accadendo ora, e quanto potrebbe accadere alle elezioni politiche del 2013, potrebbe dargli ragione.
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