Stai a vedere che Fantetti e Giordano vorrebbero farci credere di avere votato a loro insaputa. O che hanno votato così tanto per votare, convinti che tanto il loro voto non contasse nulla, tanto "trattandosi di materia che impegna comunque almeno due identici passaggi in ciascuna delle Camere, avremmo potuto verificare il rispetto di questa condizione per Noi dirimente in una eventuale e successiva fase parlamentare" e "l’intervento del Presidente Napolitano sembra infine precludere questo percorso di riforma costituzionale".
Queste sono affermazioni contenute in un lungo e contorto comunicato del Fantetti che gira intorno all’affermazione truffaldina (in termini politici): "Nè io nè il collega Giordano abbiamo votato per la soppressione della circoscrizione Estero al Senato. Invece, abbiamo votato il progetto di riforma costituzionale che il Popolo della Libertà ha nel proprio programma politico di superamento del c.d. "bicameralismo perfetto" e dell’introduzione dell’elezione diretta a suffragio universale del Presidente della Repubblica".
Siccome i nostri lettori non sono dei minus habens, ma sanno ragionare con la loro testa, li invitiamo a collegarsi a: www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/665845.pdf. Vi troveranno tutta la verità.
Un passo indietro. Alfano, Bersani e Casini – cioè la maggioranza che sostiene il governo Monti – si erano accordati in Commissione Affari costituzionali su un testo che tagliava il numero dei parlamentari, superava il bicameralismo perfetto e rafforzava i poteri del premier. Ma ecco che in Aula la Lega presenta un subemendamento per l’introduzione del Senato Federale, nel quale spariscono i 4 Senatori eletti all’estero che erano nel testo ABC (Alfano-Bersani-Casini). A questo punto il Sen. Vizzini si dimette da relatore sottolineando di essere «molto amareggiato» perché l’intesa ABC era frutto «di un lavoro di mesi» e viene sostituito dal Sen. Boscetto (Pdl). Nel resoconto della seduta succitato, che i diligenti lettori di sono nel frattempo procurati, si legge:
Pag. 21: Fantetti chiede che sia garantita la rappresentanza parlamentare degli italiani all’estero
Pag. 22: Gli risponde il Sen. Boscetto del Pdl: "La posizione del Gruppo del Popolo della Liberta` sara` quella di esprimere un voto favorevole. Attraverso la discussione che si e` svolta e dopo aver ascoltato l’intervento del senatore Fantetti, ritengo che la questione dei senatori all’estero verra` risolta in un seguito del provvedimento e non in questa sede".
Pag. 44: Il Sen. D’Alia (UDC) spiega bene a Fantetti quali sarebbero le conseguenze del suo voto: "Vorrei dire al collega Fantetti e a tutti gli altri amici e colleghi eletti nella circoscrizione Estero che, una volta che il Senato si pronuncia sul suo numero e sulla sua composizione, non si puo` piu` tornare indietro. Quindi, scordatevi (e chi ve lo ha detto dovrebbe strappare la laurea) che noi poi vi ritorniamo e che quei senatori che non abbiamo messo la` li mettiamo da un’altra parte. E` una cosa che puo` andare bene giocando a «Monopoli», ma qui siamo nel Senato della Repubblica. Cerchiamo di essere seri, se ci riusciamo! Si cancellano i colleghi con un colpo di penna. Voi cancellate la rappresentanza dei senatori eletti all’estero".
Pertanto Fantetti e Giordano erano ben informati e sapevano perfettamente quello che facevano quando hanno votato a favore del subemendamento del famigerato (e recidivo) Calderoli che non prevede senatori eletti all’estero nel Senato Federale.
Da pag. 85 a pag 93 è registrato come ha votato ogni senatore. Fa senso davvero constatare che due senatori eletti all’estero hanno votato per un Senato senza rappresentanti degli italiani nel mondo. Sono stati pecorelle che hanno seguito la disciplina di partito? O sono stati due Pinocchi tratti in inganno dal Gatto e il Boscetto? O – come si dice negli ambienti politici – gli è stata garantita la candidatura in Italia?
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